I rifiuti a Tokyo

A Tokyo buttare la spazzatura non è un’operazione così semplice come si potrebbe pensare. Innanzitutto c’è come in Italia la raccolta differenziata. Però qui non puoi sgarrare, è lo stesso padrone di casa che verifica se esegui tutto correttamente.

Vi chiederete (sorridendo): e cosa fanno, aprono i sacchetti della spazzatura e controllano che tutto sia corretto? SÌ! È proprio così! Esperienza diretta. Ogni appartamento ha un suo codice a cui vengono dati degli adesivi che vengono attaccati sui sacchetti per identificarne il proprietario. Se si trova un sacchetto senza codice lo aprono. Sì! Si apre e si verifica il contenuto risalendo al proprietario ma non mi è mai capitato di vedere un sacchetto senza codice: grosso segno di civiltà che a noi manca.

Una volta Hiromi (la mia vicina) pensando di fare la furbetta, buttò differenti sacchetti di spazzatura. Non solo se ne sono accorti, ma hanno aperto i sacchetti per verificate chi potesse aver osato un simile affronto! Alla faccia della privacy!

A parte questo, quello che tormenta sono gli orari. Mi spiego meglio.

A Tokyo non ci sono i cassonetti della spazzatura (per ragioni di spazio). La devi portare in mezzo alla strada in zone che il Comune ha prefissato con il padrone di casa. Quindi la tua spazzatura te la devi tenere in casa sino al giorno che la puoi buttare. Se ti dimentichi? Accumuli…

Gli orari sono ridottissimi. Al martedì ad esempio posso buttare le “fire things” (le cose che si possono bruciare) e lo puoi fare sino alle 8.00 del mattino. Beh, vi direte, le butti di sera. Col cavolo! Nel mio quartiere lo posso fare solo di mattina (o a notte inoltrata quando tutti dormono), altrimenti il padrone di casa rischia una multa pesante (Chi se ne frega? Invece mi sa che poi la rigira a me…).

Il mercoledì possiamo buttare le “Unfire things”, sino alle 9.30 del mattino, il giovedì sino alle 12.30 e così via. Non c’è un orario uguale. Così puntualmente mi confondo e quando sento il camion arrivare, nel panico più totale inizio a rincorrerlo in pigiama con il terrore di dover tenere la spazzatura per altri giorni in casa.

Tutti questi sacchettini (messi comunque ordinatamente) sparsi per strada non farebbero certo una bella impressione.

Gli orari non sono uguali per tutte le zone di Tokyo. Dove abitavamo prima si stava meglio. La sera dalle 9 la potevi portare fuori.

Cosa ne fanno di tutta ‘sta spazzatura? In parte la utilizzano per creare nuovo terreno sul mare. L’aeroporto di Haneda (Tokyo), ad esempio, è stato costruito su una zona artificiale creata utilizzando anche la spazzatura. Naturalmente i problemi non mancano visto che tende a sprofondare. Sicuramente non come quello di Osaka (Kansai), progettato da un italiano (Renzo Piano) famoso perché ha dei costi di manutenzione altissimi proprio per non farlo sprofondare…

La nostra inciviltà è grande, e fino a quando non riusciremo a capire quanto siamo incivili e quanto crediamo di essere furbetti non cambierà mai nulla!

Diego Tommasiello

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9 thoughts on “I rifiuti a Tokyo

  1. Anonymous

    mettiti tutti i giorno e controlla la spazzatura, invece di lavorare così ti mangi la civiltà del c……………….

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  2. anonymus

    anche in Italia ci sono comuni che utilizzano codici a barre individuali sulle buste e il ritiro funziona benissimo sono i cosiddetti comuni ricicloni, tra i più virtuosi se ne trovano alcuni campani, siciliani, calabresi. Il problem non è solo l’inciviltà, che c’è e va sempre condannata e andrebbe anche sanzionata, ma l’economia che introno ai rifiuti s’è costruita. Noi in Campania e a Caserta ne sappiamo qualcosa, il problema che insieme ai rifiuti stiamo buttando via il nostro futuro e quello dei nostri figli. La mmunnezza in alcuni province è diventata una risorsa, è diventata volano di sviluppo e sana economia.

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  3. anonymus

    BASTEREBBE STABILIRE ORARI PRECISI SIA PER METTERE FUORI I SACCHETTI , CHE PER LA CONSEGUENTE
    RACCOLTA. NATURALMENTE GLI ORARI DOVREBBERO ESSERE RISPETTATI , ALTRIMENTI
    SANZIONATI . FINCHE’ NON SI COMINCIA A FARE LE MULTE SUL SERIO , E NON SOLO MINACCIARLE,
    NON SI OTTIENE NIENTE…..E NON SI DEVE GUARDARE IN FACCIA A NESSUNO…. PURTROPPO SI E’ CAPITO
    CHE SIAMO ABBASTANZA INCIVILI ………DOBBIAMO ESSERE EDUCATI COME I BAMBINI….
    E SOPRATTUTTO SE VEDIAMO CHI SBAGLIA DOBBIAMO AVERE IL CORAGGIO DI SEGNALARLO “ripeto” SENZA GUARDARE IN FACCIA A NESSUNO……(la domanda è SEGNALARLO A CHI?)

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  4. Anonymous

    Non dovrebbe essere il comune a fare le multe ma la stessa società che svolge il servizio di raccolta rifiuti! Se è una società che ricicla per bene il danno principale lo subisce lei!

    Diego

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  5. anonymus

    a tokio gli abitanti sono talmente tanti che “nun ce capunu chiù” perciò se non si liberano
    velocemente della spazzatura “s’anna menà sulu a mare”

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    1. anonymus

      Ho capito. In pratica stai dicendo che siccome Casale si sta spopolando e c’è sempre più spazio, è tollerabile che qualche stronzo lo riempia di munnezza e che questa ci farà sentire anche meno soli.

      Teoria quasi poetica … meno male che stai scherzando!!!

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