Piazzetta Deportati: dalla denominazione virtuale a quella reale

Con una cerimonia sobria, forse fin troppo, è stata ufficialmente dedicata ai Deportati dei fatti del 23 settembre 1943 la Piazzetta di Casale, la ex piazza Vescovado, che da oggi è a tutti gli effetti PIAZZETTA DEPORTATI! Non solo sulla fredda carta di una Delibera Comunale, necessaria ma pur sempre senza un’anima, la cui promulgazione c’era già stata nello scorso mese di gennaio, ma anche visivamente grazie a una targa apposta oggi la cui semplicità, questa sì, non ci dispiace, anche se forse eccessiva anche questa.

Dicevamo “cerimonia fin troppo sobria”, quasi carbonara oseremmo dire, basti pensare alle nemmeno sedici ore di preavviso, con una sintetica ricostruzione storica, qualche parola del Sindaco che accennava alla difficoltà di reperire i nominativi dei presenti in Piazzetta quella famigerata mattina e una benedizione di don Luciano Marotta: ben altro trattamento avrebbe meritato la restituzione della memoria a coloro che in quella Piazzetta furono praticamente rapiti dai nazi-fascisti quasi 72 anni fa, non fosse altro per il rispetto dovuto a quegli involontari protagonisti di quel giorno o ai discendenti, solo parte dei quali ha potuto esser presente oggi alla cerimonia.

Comunque è andata così ed è doveroso essere contenti lo stesso, anche perché tra dieci o venti anni nessuno si ricorderà più di una cerimonia breve e affrettata ma i suoi contenuti dureranno nel tempo.

I rastrellamenti avvenuti in quasi tutto l’Alto Casertano e il Basso Lazio in quella notte/alba del 23 settembre del 1943 costituiscono un triste episodio che ha caratterizzato in negativo i primi giorni del dopo-Armistizio in cui l’Italia del defenestrato Benito Mussolini si arrese agli Alleati anglo-americani scatenando la feroce reazione dei Nazisti di Adolf Hitler e dei fascisti della Repubblica di Salò, i Repubblichini, e non vediamo perché episodi simili debbano cadere nel dimenticatoio e non essere continuamente ricordati.

Una delle frasi più ricorrenti nel Giorno della Memoria è “Ricordare gli errori del passato affinché non si abbiano a ripetere” o più semplicemente “Ricordare per non dimenticare”: ebbene se ignoriamo insegnamenti del genere dimostriamo che sappiamo nutrirci solo di cose inutili.

Per la storia di quel giorno e le varie tappe che hanno portato alla nuova denominazione leggi anche:

Piazzetta Deportati: ora è ufficiale

Nuova Toponomastica: Piazzetta Deportati e altro

23 settembre 1943: è obbligatorio non dimenticarcene!

 

 

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One thought on “Piazzetta Deportati: dalla denominazione virtuale a quella reale

  1. Anonymous

    Il Presidente dell’ass. ex deportati di Carinola, ancora vivente, è stato completamente ignorato, escluso dalla cerimonia. La cultura della memoria e della storia nel nostro comune è ancora all’anno zero. Per questa bella iniziativa va dato un dieci e lode a casaledicarinola.net e uno zero spaccato agli organizzatori della cerimonia. E’ semplicemente vergognoso il loro comportamento e spiega anche tutte le resistenze fatte per arrivare all’attuale risultato.

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