Erri De Luca, “scrittore di passaggio” a Teano

Giovedì 15 Dicembre, alle 17,00, presso la sala convegni del Loggione, sita nel Museo Archeologico di Teanum Sidicinum, lo scrittore Erri De Luca sarà protagonista di uno scambio di opinioni con tutti coloro che vorranno essere presenti per poter conoscere uno dei più grandi autori del nostro secolo e della nostra terra: un incontro al quale siamo tutti invitati a partecipare.

L’evento aprirà la rassegna “Incontri a Teano / Storie e  luoghi narrativi”, organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Teano in collaborazione con il Polo museale della Campania, al fine di raccontare, attraverso le voci autorevoli di storici e scrittori, luoghi immaginari e reali, presenti nella memoria collettiva e nell’agire quotidiano: Teano, centro dell’evento storico che simboleggia l’unità dell’Italia contemporanea, si presenta come un teatro ideale per illustrare le storie di altri luoghi narrativi.

L’incontro sarà del tutto informale, una vera e propria chiacchierata che, però, sarà certamente ricca di spunti e domande interessanti: uno splendido regalo di Natale ed un ottimo auspicio per l’anno nuovo.

L’ingresso è gratuito.

***

Così parla di sé, in una delle sue quarte di copertina: “Sono di un secolo e di un mare minore. Sono nato in mezzo a entrambi, a Napoli nel 1950”. Questa la biografia minima, che somatizza storia e geografia.

Erri De Luca è scrittore, poeta e traduttore. Ancora studente, sul finire degli anni Sessanta, a Roma è il responsabile del servizio d’ordine della formazione Gaos (Gruppo di Agitazione Operai e Studenti), dal quale si originerà Lotta Continua; successivamente svolge diversi mestieri, sia in Italia che all’estero: operaio qualificato, muratore, camionista, magazziniere, allevatore. Costantemente impegnato nel sociale, durante il conflitto nella ex-Jugoslavia è autista di convogli umanitari; rilevante anche il suo impegno a favore delle popolazioni carcerarie, volto a sensibilizzare le coscienze sulle dure condizioni di vita dei detenuti delle carceri italiane. Da autodidatta ha studiato varie lingue, tra le quali lo yiddish e l’ebraico antico, dal quale ha tradotto alcuni testi della Bibbia. Recentemente, si è schierato apertamente contro la realizzazione della linea ferroviaria TAV in Val di Susa e, per aver incitato al sabotaggio, è stato rinviato a giudizio con l’accusa di istigazione a delinquere, tuttavia, benché condannato a otto mesi di reclusione, è stato assolto per non aver commesso il fatto; al riguardo, nel pamphlet La parola contraria, ha rivendicato le proprie dichiarazioni rilasciate ai media. Erri De Luca ha pubblicato il primo romanzo alla soglia dei quarant’anni, nel 1989: Non ora, non qui, opera che lo vede ricordare l’infanzia in quel di Napoli; le sue opere sono state tradotte in francese, spagnolo, inglese e in molte altre lingue. Copiosa la sua produzione letteraria: tra le opere più importanti, ricordiamo Aceto, arcobaleno (1992), Alzaia (1997), Tu, mio (1998), Tre cavalli (1999), Montedidio (2001), In nome della madre (2006), Napòlide (2006), Il peso della farfalla (2009), Il giorno prima della felicità (2009), I pesci non chiudono gli occhi (2011).

Giardiniere delle parole, Erri sfronda la nostra lingua e la rende più essenziale, più vicina alla purezza di un’incisione perfetta. Racconta storie bellissime sulla Storia che siamo stati, che avremmo potuto non essere o che non saremo mai; e fa i conti, come pochi, con una stagione che la nostra democrazia sempre precaria fa ancora fatica ad analizzare. Sullo stesso tappeto volante ci porta a Napoli e a Gerusalemme, tra i minatori cileni o sotto le bombe di Sarajevo, nei campi di concentramento e nei centri di prima accoglienza, a pescare nei golfi e sulle montagne in arrampicata. Da anni traduce per noi le grandi parabole della cultura ebraica che hanno dato forma ad ogni narrazione e le vicende minime del quotidiano che deformano il nostro immaginario. Nel suo giardino crescono insieme, l’una accanto all’altra, una pace giusta e una rivolta necessaria, come semi di istinti vitali da innestare nel mondo.

Quanto ai valori che muovono la sua scrittura, anche il lettore pigro troverà il tempo di leggere questa poesia:

Considero valore ogni forma di vita, la neve, la fragola, la mosca.

Considero valore il regno minerale, l’assemblea delle stelle.

Considero valore il vino finché dura il pasto, un sorriso involontario,

la stanchezza di chi non si è risparmiato, due vecchi che si amano.

Considero valore quello che domani non varrà più niente e quello

che oggi vale ancora poco.

Considero valore tutte le ferite.

Considero valore risparmiare acqua, riparare un paio di scarpe,

tacere in tempo, accorrere a un grido, chiedere permesso prima di sedersi,

provare gratitudine senza ricordare di che.

Considero valore sapere in una stanza dov’è il nord,

qual è il nome del vento che sta asciugando il bucato.

Considero valore il viaggio del vagabondo, la clausura della monaca,

la pazienza del condannato, qualunque colpa sia.

Considero valore l’uso del verbo amare e l’ipotesi che esista un creatore.

Molti di questi valori non ho conosciuto.

(Erri De Luca, Opera sull’acqua e altre poesie, Einaudi 2002). 

Adele

Lascia un commento