Quanto è divisivo Donald Trump?

Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo per fermare l’accoglienza dei rifugiati e limitare l’ingresso di musulmani negli Stati Uniti. L’ordine esecutivo prevede uno stop all’ingresso di rifugiati, eliminando il programma di accoglienza voluto da Barack Obama, e la sospensione per 140 giorni dei visti ai cittadini di sette paesi a maggioranza islamica (Siria, Iran, Iraq, Yemen, Libia, Sudan e Somalia). La restrizione all’ingresso si applica anche a chi detiene regolarmente una green card

Questa specie di neo-protezionismo, isolazionismo, razzismo, anti-terrorismo sui generis, non può che lasciare più che perplessi. È innegabile che sta mantenendo le promesse fatte in campagna elettorale e in politica vedere qualcuno che adempie gli impegni come garantito agli elettori è una rarità (…e dalle nostre parti ne sappiamo qualcosa!), però c’è da notare che l’indice di disapprovazione di cui Trump “gode” è del 51%, e questo a poco più di una settimana dal suo insediamento (il dato più basso della storia per un Presidente degli U.S.A.).

Consideriamo poi che ha inserito lo Yemen nella lista dei Paesi da cui è sgradita l’immigrazione per difendersi, dice lui, dal terrorismo, ed ha lasciato le porte aperte all’Arabia Saudita che ha aggredito militarmente lo Yemen ed è sulle medesime posizioni ideologiche di Daesh o ISIS, ed al Qatar. Lo ha fatto forse perché ascolta le pressanti ragioni del portafoglio? A pensar male si fa peccato, ma…

Ultima chicca, stanotte Donald Trump ha licenziato Sally Yates, il Ministro della Giustizia ad interim, che aveva osato dissentire dal modo di fare del Presidente: l’ultimo che defenestrò il Ministro della Giustizia americano fu Richard Nixon nel 1973. Ebbene Nixon dopo dieci mesi fu costretto alle dimissioni in seguito allo scandalo Watergate.

La si può pensare come si vuole però mai è lecito sfruttare e aizzare le paure della gente per ottenere qualcosa, né farsi guidare da interessi economici per dare la patente di antiterrorismo a Paesi oscurantisti come l’Arabia Saudita, alleato di vecchia data quanto si vuole, o il Qatar, dove i diritti umani sono un optional spesso assente tra le questioni di primaria importanza.

 

One thought on “Quanto è divisivo Donald Trump?

  1. Anonymous

    magari ci fosse un Trump anche in Italia,magariiiiiiiiiii, invece de sti quattro cog……….ni.che parlano parlano “le chiacchiere fanno i pidocchi”.

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