Carnevale parzialmente assente: mancanze nostrane e silenzio istituzionale

Carnevale è passato ma se non fosse per quanto si è organizzato nei paesi vicini, Nocelleto e Cellole in primo luogo (a San Donato, anzi all’Episcopio di Ventaroli, verrà messa in scena Miseria e Nobiltà domenica prossima 5 marzo ore 17.00), nessuno o quasi si sarebbe accorto della fine di questo periodo, una volta anche da noi riservato alla trasgressione e alla più pura goliardia.

A Casale quanto di buono si era venuto consolidando nei decenni scorsi, si è perso, anche se speriamo sia solo un momento, ahinoi fin troppo lungo, di pausa: l’ultima volta che nel nostro paese si è organizzato qualcosa, La Cantata de ri Misi, evento cui si riferisce la foto, e in contemporanea una sfilata di maschere dedicata ai più piccini, è stato per il Carnevale 2014. Da allora più nulla: perché?

Se da un lato potremmo avventurarci in un’analisi sociologica, che in verità non ci appartiene, parlando di scarsa voglia di organizzare e quindi di dedicare del tempo a impegni e lavori vari solo per passione, oppure appellarci allo scarso ricambio generazionale in un paese che ormai sta morendo, e mentre lo diciamo speriamo vivamente di sbagliarci (non dimentichiamo, però, che a Casale si ha difficoltà anche a formare una Prima Elementare a causa del pauroso decremento delle nascite), siamo costretti ad evidenziare la sconfortante assenza delle istituzioni e della “politica” a vari livelli.

Si badi bene qui non si vuole demagogicamente urlare «Piove, Governo ladro!», altri lo fanno e spesso accompagnandolo con un sonoro «Vaffa!», ma porre in rilievo almeno un paio di esempi a noi vicini: in primis quello di Nocelleto, sia ben chiaro non intendiamo certo soffiare sul fuoco del becero campanilismo anzi un convinto plauso va agli organizzatori dell’ACEN che per il terzo anno consecutivo hanno meravigliosamente messo insieme giornate di puro divertimento per nocelletesi, carinolesi in genere e non solo, che ovviamente andrebbe preso a modello per la capacità di organizzare e la facilità di associarsi in nome del bene comune, e in secundis quello di Cellole, paese in cui il ritorno a nuova vita del Carnevale è sicuramente un successo da ascrivere alla buona nuova politica che quest’anno ha voluto riproporre quella che è sempre stata una tradizione locale al pari di Capua e Villa Literno: a volte le Amministrazioni sembrano esser concentrate su questioni di Alta Politica che rivestono indubbiamente la loro importanza, anzi guai se non lo facessero (… ma solo per il bene comune sia ben inteso!), ma che in verità spesso sono distanti dal comune sentire dimenticando una delle regole auree del buon rapporto con la cittadinanza, una regola che già duemila anni fa e più i Romani avevano eletto a regola di vita: “Panem et Circenses!”, dando per ovvia la naturale inclinazione della gente a dimenticare almeno per poche ore le quotidiane difficoltà.

Ora, noi non pretendiamo di arrivare agli eccessi degli antichi Romani quando ogni occasione era buona per festeggiare, ma siamo o no autorizzati a pretendere lungimiranza da chi ci amministra anche riguardo a eventi culturali e manifestazioni ludiche che qualcuno, a convenienza, potrebbe liquidare come parva materia di cui sarebbe inutile occuparsi?

 

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8 thoughts on “Carnevale parzialmente assente: mancanze nostrane e silenzio istituzionale

  1. Anonymous

    Sarà sicuramente una dimenticanza ma anche Santa Croce ha avuto il proprio carnevale, piccolo per carità, con un bel carro allegorico a forma di nave pirata e tante tante zeppole.

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    1. admin

      Bravi! Sinceri complimenti!
      La verità è che purtroppo non eravamo a conoscenza della vostra bella iniziativa altrimenti ne avremmo scritto davvero con piacere.
      Continuate così…

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  2. Anonymous

    A casale non si fa più quasi niente semplicemente perchè si sparla troppo e si denigra molto anche chi cerca nel suo piccolo di fare qualcosa!!! ed allora ………eccoci qua!!!!!!!!!!!!!!! Donato Iannotta

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    1. Anonymous

      anche perché i giovani sono privi di iniziative che esulino dalla direttrice “cristiana”… ci vuole anche una dimensione laica in cui muoversi e un bel passo sarebbe, ad esempio, quello di farsi avanti e dare una mano nell’organizzazione della Festa della Vendemmia.

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    2. Anonymous

      Si come la festa della vendemmia abbiamo offerto aiuto chiestospazi i ma ricevuti solo rifiuti alla fine cosa abbiamo fatto la festa non si è fatta.
      Certo che impegnarsi x dare a sposare le transenne è il top

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      1. Anonymous

        caro amico, se sai qualcosa in più sulla festa e il coinvolgimento dei giovani da parte dell’attuale comitato sii più chiaro, magari scrivi al riguardo. facci capire meglio

  3. Anonymous

    Ma se coloro che scrivono questi articoli sono cosi bravi a scrivere…perchè l anno prossimo nn prendono iniziativa loro?….è questo il problema…si aspetta sempre il passo di qualcun altro..ma non per aiutarlo,ma per giudicarlo…

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