Lettera aperta agli Amministratori del Comune di Carinola

Carissimi amministratori, Maggioranza ed Opposizioni… se ancora esistono poiché da quello che si apprende dai blog locali sembra un tutt’uno, un “anema e core”…, capisco che così come siete impegnati a studiare chini sui grandi progetti che rivoluzioneranno il nostri già  “invidiato” Comune di Carinola non abbiate poi molto altro tempo a disposizione, ma diamine rilassatevi un pochino, magari potreste approfittare dello “stacco” per farvi una passeggiata per le strade delle nostre frazioni e, forse, vi accorgereste di tante “piccole” cose e tanti inconvenienti che rendono la nostra una malandata comunità.

Per esempio: mettetevi nei panni di una mamma che ha l’esigenza di arrivare al centro del paese di Nocelleto oppure di portare a passeggio il proprio figlioletto in carrozzina e provate a camminare sui nostri “marciapiedi” intervallati da auto in sosta, da tante inopportune barriere e da interi tratti non calpestabili e, forse, vi accorgereste dei brividi di paura che s’impadroniscono delle mamme costrette a procedere nella carreggiata sfiorate da furgoni, auto e mezzi agricoli.

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Forse vi accorgereste del disastrato ingresso alle Scuole Elementare di Nocelleto e addirittura potreste scorgere della scomparsa delle strisce pedonali che in assenza del vigile rendono l’attraversamento della strada pericolosissimo per il sopraggiungere di mezzi a buona velocità per la “non-prevista” installazione di alcun dissuasore di velocità o appropriata segnaletica oltre che veicolare ai nostri bambini un messaggio diseducativo sotto il profilo dell’educazione stradale.

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Cari amministratori e più o meno tutti cari amici, si potrebbe continuare ancora a lungo ma sarebbe come sparare sulla Croce Rossa e non ho intenzione di tediarvi ancora di più anche perché sono “convinto” che sicuramente «… già tutto previsto… già tutto segnalato… già tutto sarà risolto in tempi brevi … bando alle strumentalizzazioni… noi lavoriamo per voi…», naturalmente a me, e credendo di interpretare il pensiero di tutta la cittadinanza, non può che fare sommamente piacere il vedere risolti i piccoli problemi che vengono segnalati.

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Una cosa ci terrei vi fosse chiara: le mie “uscite” condivisibili o meno scaturiscono dal fatto che vorrei vedere il mio Comune invidiato e non commiserato dai tanti compaesani che vivono fuori e dai tanti amici di altri comuni limitrofi che quando c’incontriamo spesso da loro mi sento dire: «…ma dove vivete…».

 

Lorenzo Razzino

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