Presentato sabato 18 gennaio, poco dopo la Novena in onore di San Paolo e la Celebrazione Eucaristica, il libro “Santu Paulu… “spetturatu”, storie e memorie di un altro Casale” dell’architetto Renzo Ullucci, alla presenza del vicario episcopale don Roberto Guttoriello, che ha analizzato criticamente il volume apprezzando il lavoro fatto e i suoi contenuti degni di una vera esegesi sulla figura storica del Santo, e di don Luciano Marotta, parroco di Casale di Carinola e autore della prefazione.
Il libro si apre con la minuziosa descrizione della regione storica della Campania Felix, la bellissima e ferace terra prediletta dagli antichi Romani. Entro i suoi confini non sempre ben definiti si sviluppa l’Ager Falernus, di cui si hanno tracce dell’istituzione sin dal 340 a.C.: da lì a passare all’illustrazione del territorio carinolese il passo è breve, con Forum Claudii, dotata di un impianto fognario già nel VI secolo a.C., Forum Popilii, a sud di Carinola (probabilmente Civitarotta) che «del territorio falerno divenne di fatto il centro più importante», e Urbana, nei pressi dell’attuale Nocelleto.
Il tracciato viario della via Appia passava nelle vicinanze di Sessa, Cascano, dopo aver toccato Capua e Teano: da queste parti passò San Paolo, risalendo da Pozzuoli dopo il periglioso viaggio da Cesarea di Gerusalemme mentre si recava alla volta di Roma.
Per inserirsi nel migliore dei modi nella descrizione degli antichi casali che hanno dato origine al nostro paese, Renzo Ullucci parte con un breve excursus storico degli eventi che hanno portato alla formazione del territorio (dalle eruzioni geologiche dei Campi Flegrei all’antropizzazione dell’Homo Sapiens), fino alla fondazione di Capua dell’VIII secolo a.C. e le successive Guerre Sannitiche del V secolo a.C. e Cartaginesi di tre secoli più tardi.
Vignai, San Nicola-S. Janni, Casale di Sopra, Casale di Mezzo costituiscono attualmente un unico aggregato, Casale per l’appunto, che conserva la sua matrice di insediamento policentrico collinare la cui economia è stata nel tempo di natura prevalentemente agricola
Da questo punto il libro, corredato da splendide foto panoramiche e dettagliate di Casale, prosegue con contributi del compianto Nicola Napolitano che dipinge, sì proprio come in uun quadro, “La vita rurale nei Casali”, il figlio ha concesso all’autore l’autorizzazione all’uso, e Mario Andolfi, che ci parla de “La Cappella e gli affreschi”. Altri contributi sono di Carmine Brasile, “San Paolo: la singolare azione di un apostolo”, di Rosa Forcina, “Vaso di argilla”, di Michele Lepore, che nelle sue poesie tratteggia “La Festa di San Paolo”, e infine di Nicola Aurilio che con la sua prosa sempre godibile ci racconta che “Tanti anni sono passati…”.
Insomma un libro da leggere tutto d’un fiato, un libro all’insegna della casalesitudine.