Palazzo Marzano o Palazzo Eleonora?

Il palazzo di Eleonora d’Aragona così dovrebbe chiamarsi e non Marzano. Durante le feste natalizie è stato riaperto qui a Carinola, quel poco purtroppo, che al netto dell’incuria dei secoli era rimasto di quello che veniva descritto come uno degli esempi più belli e raffinati di arte catalana del 1400.

Ho imparato a conoscere questo palazzo negli anni ’70 grazie a Massimo Rosi, fratello del grande regista Francesco Rosi. Il professore Rosi con suoi collaboratori veniva qui a Carinola, la “Pompei quattrocentesca” per i suoi studi e io con altri amici, lo accompagnavamo in giro per le strade di Carinola.

Grazie a quelle campagne di studio, il prof. Rosi nel 1979 pubblicò un bel libro dedicato al palazzo Marzano e grazie a lui abbiamo avuto conferma che in quel palazzo aveva lavorato il fior fiore dei maestri catalani per in primis Guillam Sagrera, il figlio Jaymo e Pere Johan.

A quegli studi preziosi del prof. Rosi per l’ aspetto artistico architettonico ho sempre fatto riferimento aggiungendo però nel corso degli anni qualcosa di mio convinto come sono che i palazzi antichi vanno studiati anche in chiave affettiva nel ricordo e nel rispetto di chi nella gioia o nel dolore vi ha abitato.

Ho fatto questo percorso interiore per il palazzo Petrucci, l’ ho fatto per la Chiesa dell’ Annunziata e l’ ho fatto pure per questo palazzo che Alfonso di Aragona il Magnanimo uno dei più grandi regnanti della storia, fece costruire ed abbellire nel posto dove si trova a Carinola per l’ amata figlia Eleonora.

Alfonso d’ Aragona aveva scelto Carinola come il suo buen retiro, stava spesso qui a Carinola per l’ amore per la bella figlia Eleonora e per il suo diletto per la caccia. Il territorio di Carinola con i suoi ruscelli, il suo lago, le sue colline era un luogo ideale per la caccia. Una passione quella per la caccia per lui fatale. E proprio di fronte al palazzo della figlia si fece costruire una dimora di caccia.

Alfonso d’ Aragona stava spesso e volentieri qui anche perché da Carinola poteva raggiungere prima e più riservatamente palazzo Antignano a Capua dove viveva la sua amata, la bellissima Lucrezia d’ Alagno. Ad Alfonso il Magnanimo era accaduto quello che oggi spesso accade ad alcuni uomini: si era innamorato di una donna molto più giovane di lui e per giunta era ricambiato. Tra lui e Lucrezia c’erano ben 35 anni di differenza. Il cuore di Alfonso batteva per la figlia Eleonora qui a Carinola e ardeva per l’ amore per la bella Lucrezia che viveva a Capua nel palazzo Antignano. E i due palazzi hanno una straordinaria analogia rappresentata dal bellissimo arco tricuspidato sormontato da stemmi araldici presente nel portale d’ingresso del palazzo Antignano che troviamo simile nel palazzo Marzano di Carinola che potete ammirare in questa mia foto.

Un sigillo forse voluto dallo stesso Alfonso per unire i due amori della sua vita quello per la figlia Eleonora e quello per l’ amata Lucrezia.

Nel palazzo di Carinola, Eleonora coccolata dal padre Alfonso, visse gli anni più belli della sua vita e qui a Carinola probabilmente nacquero alcuni dei suoi figli. Tutto purtroppo cambiò per lei dopo la morte del padre avvenuta il 27 giugno del 1458.

Al trono aragonese subentrò il suo fratellastro Ferrante che secondo alcuni fonti storiche nutriva una passione incestuosa per Eleonora. Non sapremo mai se questa passione insana per la sorellastra fosse una forma di vendetta nei confronti del cognato Marino Marzano marito di Eleonora che Ferrante fece massacrare assieme ai Petrucci. Quello che è certo è che Eleonora a Napoli, a Gaeta ma soprattutto qui a Carinola in questo palazzo dovette subire le attenzioni morbose del fratellastro e probabilmente cedere alla sua insana passione. Su questo amore proibito sono stati scritte varie storie e romanzi storici.

Quando entriamo in questo cortile, saliamo queste belle scale, se possibile, in silenzio pensiamo con rispetto ed affetto a lei ad Eleonora d’ Aragona che in questo luogo visse anni belli e felici della sua breve vita nel quale però si consumò anche il suo dramma. E se possibile, cambiamo per sempre il nome al palazzo, questo è il suo palazzo, il palazzo di Eleonora d’ Aragona.

 

Antonio Corribolo

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