La famiglia Alvino: da Casale di Carinola a Pignataro

La famiglia Alvino riveste un ruolo di rilievo nella storia del casale di Pignataro; infatti ad essa è stata dedicata per qualche secolo la via dove si trova Palazzo Scorpio, attuale sede degli uffici del Comune di Pignataro Maggiore, la quale, pur essendo attualmente via Municipio, reca tuttora l’indicazione di “già via Alvino”.

L’incontro della famiglia Scorpio, proveniente da Pietravairano, con quella degli Alvino avverrà solo nel corso della prima metà dell’Ottocento. Infatti Giuseppe, figlio di Nicola Scorpio e Angela Alvino, nato nel 1831, sarà l’uomo che avrà un ruolo fondamentale nell’ingresso della famiglia Scorpio a Pignataro, spostando i suoi interessi in tale paese, grazie ad un rapporto privilegiato con la famiglia della madre: ben cinque zii Alvino, quattro sorelle nubili e un reverendo, ne fecero il loro erede universale, e, grazie a questi lasciti, al recupero dell’intero fondo materno dotale materno in Calvi e altri acquisti di terra fatti in proprio a Calvi, agli inizi degli anni sessanta dell’Ottocento, Giuseppe Scorpio diventerà un autorevole membro dei possidenti e notabili pignataresi.

Tuttavia gli Alvino non erano componenti di una famiglia storicamente facente parte dei Casati di Pignataro, come quelle di cui si ha conoscenza già nel Cinquecento. Gli Alvino provenivano dalla zona di Carinola, e precisamente fu un Bartolomeo Alvino che nel 1659 sposò Annamaria Bovenzo, appartenente ad un ramo importante del casato Bovenzo. Riguardo all’esatta provenienza, mentre il canonico Giovanni Penna in “Stato antico e moderno del circondario di  Pignataro e sua provenienza” ci comunica che Bartolomeo fosse nativo di Falciano, dall’atto di matrimonio si apprende che fosse regolarmente registrato come nato a Casale di Carinola.

Nato, quindi, a Casale di Carinola l’anno 1640, aveva circa 20 anni quando sposò la sedicenne Annamaria Bovenzo, il cui bisavolo Cesare, nel Cinquecento, aveva fondato la cappella di famiglia nella vecchia chiesa di Santa Maria della Misericordia del casale di Pignataro, cappella dedicata a San Pietro e successivamente a Santa Maria di Loreto. Dal matrimonio di Bartolomeo Alvino con Annamaria Bovenzo nacquero quattro figli: il primo Gaetano, quindi Porzia e Margarita e infine Bartolomeo, nato poco dopo la morte del parte e per questo recante lo stesso nome. La legge del maggiorascato consentiva al primogenito di assicurarsi la parte cospicua dell’eredità e pertanto Gaetano ebbe tale privilegio. Inoltre, egli prese in moglie una delle donne di “buon partito” di Camigliano, Geronima Parise, e così il casato degli Alvino diventava a pieno titolo uno dei più importanti del casale di Pignataro.

Nei primi anni del Settecento sarà eretta la cappella Alvino; infatti, sfogliando i volumi delle Sante Visite che i Vescovi eseguivano ogni anno, ad iniziare dal 1718, si apprende che la Cappella Alvino era stata eretta e fondata nei “recenti anni precedenti il 1718 per iniziativa di Gaetano Alvino”, la cui famiglia era diventata nel frattempo una delle famiglie più note e influenti del Casale di Pignataro. Tale Cappella, nel secolo successivo, divenne proprietà della famiglia Scorpio, allorché Nicola Scorpio, di Pietravairano, sposò la nobildonna Angela Alvino.

 

Angelo Martino

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