De Luca sospeso, la Campania pure

Matteo Renzi ha firmato il decreto di sospensione di Vincenzo De Luca da presidente della regione Campania, come prevede la legge Severino. Ad annunciarlo lo stesso premier nel corso di una breve conferenza stampa a Palazzo Chigi, nella quale ha spiegato di averlo fatto «dopo aver avuto il nulla osta del ministro competente e i pareri». «La nostra opinione – ha aggiunto – è che il presidente della regione Campania possa fare gli atti consentiti dal parere dell’Avvocatura di Stato. È stato un intervento necessario senza fare ricorso ad una norma ad hoc»

… e ci sarebbe pure mancato, aggiungiamo noi! La Sinistra ha combattuto per anni Berlusconi e il sui supposto abuso di leggi “su misura”  e ora poteva scendere al suo livello confezionando una legge che sarebbe stata spudoratamente, vergognosamente ad personam? Almeno il Cavaliere le sapeva mascherare meglio fingendo che solo di striscio ne beneficiava lui personalmente, qui sarebbe stato possibile?

La legge Severino prevede la sospensione cautelativa dalle funzioni dei politici condannati anche in via non definitiva per una serie di reati contro la pubblica amministrazione, ma sulla sua interpretazione si sono aperti diversi contenziosi. Il neo eletto presidente della Campania, Vincenzo De Luca, del Pd, rientra nelle sue maglie, perché condannato in primo grado per abuso d’ufficio in una vicenda che riguardava il comune di Salerno di cui è stato finora sindaco.

In pratica con la sospensione di De Luca, anche la Campania si appresta a vivere per mesi tra color che son sospesi perché con lo scontato ricorso del già sindaco di Salerno, il prevedibile contro-ricorso delle parti avverse a fronte di un eventuale accoglimento, carte bollate e sentenze varie, saremo fortunati se passeranno solo alcuni mesi, e tutto ciò perché? Per un partito, il PD, che non ha saputo, o non ha voluto, imporre dei paletti chiari e fermi per chi si presentava alle Primarie, passaggio fortemente voluto e giustamente osannato come presidio di democrazia, ma un presidio rimane tale quando si stabiliscono metodi certi di controllo altrimenti ecco che succede: i buoi scappano e gli elettori ne rimangono calpestati.

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