Sondaggi Referendum: Sì, No, forse, chissà!

Oggi, 18 novembre 2016, è l’ultimo giorno utile per la pubblicazione di sondaggi sugli orientamenti degli italiani sul Sì o No al referendum costituzionale del 4 dicembre prossimo. C’è da dire che tutti danno il No vincente, chi in misura contenuta col 4% in più, chi addirittura trionfante con 10 punti di vantaggio sul Sì; chi col 5%, altri col 6%. Insomma non è che siano il massimo della linearità, ma su un fatto concordano tutti: LA RIFORMA SARÀ BOCCIATA!

Verrebbe subito da dire che, secondo queste indagini, il voto referendario sarebbe addirittura superfluo, ma poi ti metti a pensare: “Nessuno diceva di voler votare per Silvio Berlusconi eppure ha governato quasi ininterrottamente l’Italia sin dal 1994, oppure, rimanendo ai casi più recenti, pochi Britannici dicevano di voler uscire dall’Europa e quindi nessuno pronosticava la Brexit, eppure, al netto di qualche sorpresa giudiziaria dell’ultim’ora (ebbene sì, anche Oltremanica c’è sempre un Tribunale in agguato!), abbiamo visto com’è andata. Infine nessuno, ma proprio nessuno, pronosticava, almeno tra i media, la vittoria di Donald Trump, eppure tra poco più di un mese giurerà e s’insedierà”.

Allora è naturale chiedersi fino a che punto sia affidabile un sondaggio? Fino a che punto una previsione è possibile?

La verità è che nonostante tutti gli inviti, interessati o meno, di politici e non politici, di personaggi dello spettacolo arruolati dai Partiti più per il loro nome altisonante o le belle gambe che per un’effettiva competenza, nonostante le esortazioni di sedicenti giuristi dell’ultima ora, di eminenti Professori e Costituzionalisti, a non votare pro o contro qualcuno bensì ad analizzare nel merito tutte le riforme, è alla satira che dobbiamo rivolgerci per avere un’istantanea della situazione reale, ma alla satira buona non a quella becera, schierata e faziosa di un Crozza qualunque che dice che «solo chi vota NO dimostra di aver capito queste riforme» mostrando il solito limite della sinistra estrema che si attribuisce una superiorità intellettuale che ormai solo lei si riconosce, ma a quella buona, perché vera e non artefatta di Altan che oggi in una sua vignetta dice, o meglio fa dire a un suo personaggio, che «Dal referto del voto capiremo come funziona la pancia degli Italiani».

Si riesce a dargli torto? Stando ancora a questi fantomatici sondaggi “Per almeno due italiani su tre sarà un plebiscito sul premier” oppure “Solo Ventimila (duecentomila forse?, ndr) voteranno solo PER L’ITALIA e non CONTRO QUALCUNO”. Ecco cos’è diventato questo Referendum: uno scontro tra opposte fazioni, tra tifoserie, a chi urla di più, non importa quello che si dice, in una sorta di Elezioni Politiche mascherate”.

È chiaro che in un clima simile l’unica ad uscire sconfitta sarà l’Italia.

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