Sportello ACAI e INAS nel carcere di Carinola

Per la prima volta il carcere di Carinola mette a disposizione dei suoi detenuti un ufficio dedicato al Patronato, assicurando quindi alle circa 500 persone rinchiuse nella casa circondariale un modo più semplice per vedere garantiti i propri diritti.

Ieri è stata infatti presentata la convenzione firmata dalla direttrice dell’istituto, Carmen Campi e dalle due strutture INAS CISL e ACAI rappresentate dai dirigenti Fragnoli per la prima e Di Cresce per la seconda.

Il Patronato offrirà un’ampia gamma di servizi: quelli di cui i detenuti hanno maggiore necessità riguardano le richieste di disoccupazione, di pensione, di permesso di soggiorno, di invalidità e infortuni, ma la gamma dei servizi offerti è molto ampia.

«Il Patronato ha il ruolo di accompagnare il cittadino per tutta la vita, offrendo ascolto e consulenza su una materia molto vasta», precisa Rino Di Cresce, «e come segue i cittadini fuori dal carcere, così a maggior ragione non li abbandona in un momento di difficoltà».

«Il merito va alla direttrice della struttura», prosegue, «perché questa apertura non è da tutti. Fino ad oggi quando i detenuti avevano bisogno di consulenza per veder riconosciuti i propri diritti in materia di lavoro e previdenza si potevano comunque rivolgere all’esterno, ma in modo meno organizzato. Spesso erano gli educatori a farsi carico di  tutte le problematiche legate alla burocrazia, ma in modo disordinato e spesso anche con risultati più difficili da ottenere».

La presenza di uno sportello dedicato in carcere invece consentirà alle procedure di viaggiare più spedite.

La Casa circondariale di Carinola si candida ad essere un fiore all’occhiello tra le strutture carcerarie grazie alla recente ristrutturazione perché organizza moltissime attività di inclusione e rieducazione.

 

 

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