Carinola: politica antipolitica

Le prossime elezioni di primavera porteranno al voto circa il 60% dei cittadini di Terra di Lavoro perché esprimano i rispettivi governi locali. Andranno al voto le maggiori grandi città: Caserta; Aversa; S. Maria; Capua, ecc. ecc.

Ci sarà materia per riempire pagine e pagine di giornali (che pochi leggeranno). Il web si riempirà di volti patinati e sorridenti, di simboli e simulacri vari di democrazia.

Anche i cittadini di Carinola saranno chiamati a comporre il loro parlamentino.

Se i tempi sono particolarmente difficili per i Comuni, come molti dicono, ciò non sembra arginare in alcun modo le intenzioni dei tanti che sono interessati a concorrere. Le ambizioni dei singoli sono tante e note e tutti. Beninteso, tutte, nessuna escluso, sia pure per motivi diversi, rispettabilissime. Ma la politica dov’è? Che cosa fa?

Io credo che l’emergere delle individualità è un segnale chiaro: la politica è debole o addirittura inesistente. Se la politica non è il centro del progetto per il territorio ma un’appendice, qualche volta anche mal tollerata, è facile che le condizioni di ingovernabilità prolifichino nel mare magno delle più o meno solitarie ambizioni.

Soltanto il progetto politico comune, in verità, può tenere insieme e garantire risultati. Chi poi possa rappresentarlo al meglio diventa, a ben vedere, una naturale conseguenza, un punto di arrivo e non di partenza.

C’è da dire che a Carinola la debolezza della politica produce anche l’effetto di azzerare l’antipolitica: è difficile infatti porsi come alternativa di qualcosa che non c’è.

Quanti ancora credono che la politica sia importante e che da essa dipende gran parte del futuro sviluppo e benessere della comunità, non possono che essere delusi e prepararsi quindi al perpetuarsi dell’antica ricetta in cui, sulla carta, c’è di tutto e proprio per questo, in realtà, non c’è nulla. La carente partecipazione dei cittadini alla politica, diluita nei tanti alibi precostituiti, chiude il cerchio.

In cuor mio mi auguro che la politica si riappropri del suo ruolo e delle sue responsabilità in modo da diventare collante e garante per il futuro di politiche per il nostro territorio e per i cittadini che lo abitano. Se ciò non avverrà è prevedibile l’acuirsi di instabilità e di fenomeni di ingovernabilità che caratterizzeranno le amministrazioni del futuro, di qualunque colore esse saranno.

K

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