Papa Francesco presenta il suo nuovo libro sulla “misericordia”

“Il nome di Dio è Misericordia”: per la prima volta in un volume-intervista a sua firma, Papa Francesco si rivolge a ogni uomo e donna del pianeta in un dialogo semplice, intimo e diretto, affrontando il tema della misericordia, così centrale nel suo insegnamento e nella sua esperienza personale di uomo, di sacerdote e di pastore. Questo libro è la sintesi del suo magistero e del suo pontificato. Il Santo Padre ha voluto vergare personalmente le copertine delle edizioni in lingua italiana, inglese, francese, tedesca, spagnola e portoghese.

Il volume, edito da Piemme, è una conversazione con Andrea Tornielli e domani sarà lanciato in contemporanea in 86 Paesi nel mondo. Alla presentazione, svoltasi stamane presso l’Istituto Patristico Augustinianum, erano presenti, oltre ai rappresentanti di Mondadori e Piemme, Monsignor Giuseppe Costa (direttore della Libreria Editrice Vaticana), Zhang Agostino Jianquing (detenuto del carcere di Padova che nell’aprile del 2015 ha ricevuto i sacramenti del battesimo, della comunione e della cresima), il Cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato Vaticano, Padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa vaticana e l’esplosivo ed eruditissimo Roberto Benigni.

Benigni, show in Vaticano: «Da piccolo volevo fare il Papa, ma ridevano tutti»

Papa

Battute e gag. È così che Roberto Benigni ha aperto il suo intervento in Vaticano alla presentazione del libro-intervista di Papa Francesco. «Sono veramente emozionato di essere qua», ha detto Benigni. «Quando mi hanno telefonato dicendo: “Sua Santità vorrebbe…”, ho detto subito sì senza far finire. “Ha bisogno di una guardia svizzera, dell’autista per la Papa mobile?!” Qualsiasi cosa per questo Papa, perché mi piace proprio tanto tanto! Non si può parlare moderatamente del Papa. Ieri ho fatto di tutto per vederlo nella piccola delegazione per consegnargli il libro, quando l’ho visto mi sono sentito come Zaccheo». Benigni ha riflettuto sul significato della misericordia, sottolineando come “Amare il proprio nemico” sia la frase più alta della storia dell’umanità. Ha poi aggiunto: «La misericordia non è una virtù seduta in poltrona, non sta ferma un secondo, ma va incontro ai poveri e ai peccatori. Questo libro innalza i nostri cuori senza annacquare il cervello. Si sente che per Francesco la vita è compassione, amore e che il perdono è alla base del suo pontificato. La misericordia è la giustizia più grande, non la cancella, non la corrompe né abolisce, va oltre; è il caposaldo della missione del Papa, il “miserere mei Deus secundum misericordiam tuam” del salmo 50 di Davide. La misericordia contiene la gioia nel dolore: due colonne portanti nel Cristianesimo, ma mentre il dolore è sempre presente, la gioia la teniamo spesso nascosta. Essa è, invece, il gigantesco segreto del Cristianesimo, il suo elemento costitutivo: chi ha sofferto senza perdere la gioia cristiana è vicinissimo al Signore»

Un testo agile, fresco, in cui papa Francesco si racconta con semplicità. Una scelta maturata nella preghiera, «pensando alla testimonianza di una Chiesa/comunità chiamata a riscaldare il cuore delle persone con la vicinanza e la prossimità, mostrando il suo volto di mamma all’umanità ferita»

Adele Migliozzi

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