Assunzione di Maria: dogma della Chiesa timbrato dall’Infallibilità Papale

La festività di domani del’Assunzione ricorda la “traslazione diretta” di Maria in Paradiso, sia con l’anima che con il corpo, cioè fu assunta, accolta in cielo, fu istituita da papa Pio XII il 1º novembre 1950, anno santo, attraverso la costituzione apostolica Munificentissimus Deus (“Dio generosissimo”), e rappresenta, nel pensiero cattolico, un’anticipazione della resurrezione della carne, che per tutti gli altri uomini avverrà soltanto alla fine dei tempi, con il Giudizio universale.

Questo è il passaggio finale del documento, con la solenne definizione dogmatica:

[quote font=”georgia” font_style=”italic” bcolor=”#dd3333″]Pertanto, dopo avere innalzato ancora a Dio supplici istanze, e avere invocato la luce dello Spirito di Verità, a gloria di Dio onnipotente, che ha riversato in Maria vergine la sua speciale benevolenza a onore del suo Figlio, Re immortale dei secoli e vincitore del peccato e della morte, a maggior gloria della sua augusta Madre e a gioia ed esultanza di tutta la chiesa, per l’autorità di nostro Signore Gesù Cristo, dei santi apostoli Pietro e Paolo e Nostra, pronunziamo, dichiariamo e definiamo essere dogma da Dio rivelato che: l’immacolata Madre di Dio sempre vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo. Perciò, se alcuno, che Dio non voglia, osasse negare o porre in dubbio volontariamente ciò che da Noi è stato definito, sappia che è venuto meno alla fede divina e cattolica[/quote]

Si tratta dell’ultimo dogma proclamato da un Papa, dopo i due proclamati da Pio IX nel secolo XIX riguardanti l’Immacolata Concezione di Maria e l’Infallibilità papale, quando questi parla ex cathedra in materia di fede.

A proposito  dell’Immacolata Concezione di Maria, dogma dichiarato con la bolla Ineffabilis Deus dell’8 dicembre 1854, crediamo sia opportuno fare un inciso. Affermando l’esclusione di Maria Vergine dal Peccato Originale, Pio IX intendeva sì por fine a tutte quelle discussioni nate col Cristianesimo stesso che avevano avuto come protagonisti molti Papi medievali, i Padri della Chiesa e alcuni Ordini monastici: però con l’apposizione del timbro papale a quella questione così dibattuta, Pio IX non solo smentì uno dei suoi più autorevoli predecessori, S. Gregorio I Magno (590-604), che aveva affermato che «Solo Cristo fu concepito senza peccato», ma soprattutto tolse anche molti meriti alla Madonna stessa che, dopo essere stata una discendente di Adamo e quindi una comune mortale come tutti, aveva saputo affrancarsi dalla sua condizione e diventare la Madre di Dio, cioè «figlia del suo figlio» (Dante, Divina Commedia: Paradiso – XXXIII, 1). Ma un dogma, per ogni buon cristiano, è tale proprio perché è indiscutibile, quindi…

Tornando, in conclusione, al dogma dell’Assunzione, bisogna sottolineare che quella del 1950 è l’unica occasione in cui il principio dell’infallibilità papale ex cathedra, principio definito formalmente nel 1870 e che tanto fu avversato dai contemporanei dell’epoca, al proposito ricordiamo le vicissitudini del canonico casalese Stanislao Trabucco, e che tante perplessità desta tuttora, è stato effettivamente adottato, e quindi è la sola volta in cui un Papa ha esercitato la prerogativa di Pastore e Dottore di tutti i cristiani di cui tale dogma lo ha investito. (N/S)

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