Facebook, sei comodo ma quanto puoi essere infido!

Ancora una volta ci ritroviamo a fare i conti con l’apparente comodità di Facebook, uno dei social più diffusi al mondo, dietro cui si nasconde, spesso ben celata ma in altri momenti addirittura palese, la sempre più perfida ambiguità che menti contorte cercano di sfruttare ai propri fini, fidando magari sull’ingenuità, e sulla rapacità, del proprio interlocutore in cerca di facili avventure.

Nonostante sia un fenomeno che da qualche anno viene denunciato, ci sono ancora dei veri e propri “polli che ci cascano”, sedotti, per così dire, da un’inutile avventura virtuale e da qualche spogliarello che mette in mostra il corpo di una donna piacente e sensuale. L’ultima arriva da Mondragone ed è stata segnalata da Antonio Pisano dell’associazione Armata Mondragonese che ha smascherato la sedicente Monica: il copione è il solito, la donna, con nome e profilo debitamente falsi, contatta il malcapitato, che ovviamente, credendosi un irresistibile Adone, non sta lì a chiedersi del perché dello smodato e morboso interesse suscitato in una perfetta sconosciuta.

La ragazza comincia a denudarsi e, per rendere tutto il più credibile possibile, invita l’inconsapevole vittima a fare lo stesso: nel frattempo lei registra, così da avere del materiale compromettente con cui ricattarlo. Dal semplice spogliarello al “sesso sul web”, virtuale ovviamente ma viepiù imbarazzante e compromettente, il passo è brevissimo, come è brevissimo il passaggio a una diretta Skype. La trappola è scattata, una richiesta di denaro con carta di credito prepagata per evitare il pubblico ludibrio e la vergognosa gogna mediatica, è lo sviluppo naturale di questo tipo di truffe.

Nel caso di specie per fortuna l’adescatrice – Monica – è stata smascherata e denunciata, ma quanti pesci abboccano all’amo di questo tipo di fishing che abbiamo scoperto avere lo specifico nome di grooming?

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