Domani 21 marzo arriva la Primavera ma è una Primavera per tutti…

Domani si festeggia  San Benedetto da Norcia anche se in verità  la Chiesa Cattolica ne celebra la festa l’11 luglio  e cioè da quando Papa Montini (Paolo VI) proclamò San Benedetto, il 24 Ottobre 1964, Patrono d’Europa. San Benedetto esercitò nella sua vita terrena una forte e decisa attività tesa allo sviluppo della civiltà  e della cultura Europea.

Domani ricorrono anche “La giornata internazionale  della discriminazione razziale” e “La giornata della Memoria e dell’impegno  in ricordo delle vittime delle Mafie”. Le due ricorrenze sono due facce della stessa medaglia. Tuttavia devo riconoscere che nel nostro Comune che vede ospitati non pochi immigrati, dopo le paure ed i pregiudizi iniziali che serpeggiavano tra la gente, grazie  anche alla paziente e caritatevole opera del nostro don Michelangelo (almeno per la comunità di Nocelleto),  la diffidenza  e gli atteggiamenti  connotati fortemente da elementi xenofobi e razzisti si sono abbastanza mitigati.

Tuttavia sono convinto che, nonostante la buona volontà,  la Chiesa da sola a Carinola e non solo a Carinola non può  interamente sostituirsi all’autorità  politica e sociale per arginare e condurre un radicato sentimento razzista  entro limiti accettabili e tollerabili.

Sinceramente ignoro chi sia il delegato del Comune di Carinola e qual è l’ufficio adibito a tale importantissima e delicata materia come le politiche sociali, ma denuncio e biasimo con forte rammarico  la totale assenza di iniziative, che non siano elemosine di circostanza (per essere chiari Pasqua e Natale  pochi centesimi a pochi disperati che consumano le scarpe per l’andirivieni  casa sede comunale), tese ad alleviare le sofferenze ed il distacco verso i più  deboli, siano essi immigrati o indigeni.

Così come non si intravede alla luce alcun progetto di impegno sociale che tenda ad includere dignitosamente  i tanti immigrati presenti tra noi ed ormai avvinti  dalla noia che indispettisce  e crea distacco tra loro e la popolazione presente, così  come la mancanza di qualche piccolo progetto  sociale  mirato a farli sentire utili e non inutili o estranei a qualsiasi  proficua attività.

Credo che questo sia un compito indifferibile per chi occupa posizioni politiche ed è investito  da tali grandi responsabilità. L’Italia e l’Europa che i nostri Padri hanno sognato ed immaginato sono quelle che avrebbero dovuto ridurre le disuguaglianze, dove l’umanità,  la tolleranza, la solidarietà  e l’accoglienza, che in tempo di guerra  e di fame loro hanno potuto assaporare; tutto ciò dovrebbe albergare  nei nostri cuori e restituire quello che i nostri padri hanno avuto a chi ne ha più  bisogno, senza distinzione di razza, colore e religione.

È grazie a questi sentimenti del popolo Italiano ed Europeo che il nostro Continente ha potuto godere di un lungo periodo di pace a dispetto  di chi speculando sul  populismo e sulle paure  vorrebbe un’Italia  isolata  ed un Europa divisa.

Domani come detto ricorre anche “La giornata  della Memoria  e dell’impegno in ricordo di tutte le vittime delle mafie”. Un evento che ci riporta a moltissimi  giorni tristi del nostro passato. Una società  quella italiana  sempre più oppressa dalla piovra  mafiosa, ove la verità e la giustizia sociale vengono perpetuamente e clamorosamente sconfitte, e che nega un armonioso sviluppo economico. La società nostra, italiana,  avvinta da un’endemica malattia corruttiva che vede in primis  come protagonisti colletti bianchi della politica e non al completo servizio delle mafie,  schifose mafie, che per inseguire un arricchimento personale diventano consapevoli collaboratori  di uno dei più  odiosi crimini moderni “CORRUZIONE”. Un male che penetra e permea il tessuto sociale con una spavalderia impressionante e che a dispregio di ogni regola  comprime un armonico e libero sviluppo economico e sociale di una comunità,  di un territorio e di un Paese,  che finisce irrimediabilmente  a danneggiare sopratutto i più  deboli ed i più indifesi  ai quali, spesso,  un personale politico cattivo, dissennato ed insaziabile  ne carpisce la buona fede.

Non mi stancherò mai di gridare attenti “ai lupi travestiti  da agnelli” con il sorrisetto facile e la battutine minimizzatrici a portata di mano e spesso anche “generosi” nell’offrire platealmente prebende anche minime in momenti conviviali; vi esorto a non barattare la dignità  di essere persone libere ed al momento del voto  scegliete in piena libertà  con coscienza e giudizio  il vostro rappresentante  che si deve adoperare per l’interesse collettivo e non  individuale. Sarete persone forti e libere e soprattutto persone che rendono un favore a tutta la collettività; così  facendo renderemo vita meno facile  ai corruttori ed ai corrotti e renderemo una società  migliore, più giusta, più solidale,  più umana e più vivibile per i nostri figli, per i nostri nipoti. Ricordandoci tutti  che “un frutto non cade mai lontano dall’albero”.

In ultimo non posso non  ricordare due grandi protagonisti del nostro tempo: l’uno vittima della camorra don Peppe Diana, che sacrificò la propria  vita per combattere l’impressionante avanzata della camorra e ci lasciò un monito di cui tutti ci dovremmo con coraggio far carico “PER AMORE DEL MIO POPOLO NON TACERÒ” e l’altro l’immarcescibile  Sua Santità  Papa Bergoglio con il suo grido di dolore rivolto ai mafiosi  “ricordatevi che il pane messo a tavola e proveniente dalla corruzione è  pane  avvelenato”.

Buona Primavera ma che  sia sopratutto  un nuova e buona Primavera in tutti nostri cuori e in tutte le nostre coscienze.

Lorenzo Razzino

 

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