Che si tratti di birra o acqua, le bottiglie vuote potranno essere riconsegnate al barista in cambio della restituzione di una piccola cauzione versata al momento dell’acquisto: riecco anche in Italia il «vuoto a rendere», come previsto da un regolamento del ministero dell’Ambiente pubblicato il 25 settembre scorso sulla Gazzetta Ufficiale e che attua la misura del «Collegato Ambientale» (legge di Stabilità 2014) rivolta alla prevenzione dei rifiuti di imballaggio monouso.
Il sistema era molto diffuso nel nostro Paese fino all’inizio degli anni Sessanta, con la massiccia diffusione della plastica. Allora per tutti i prodotti venduti in bottiglie di vetro, si pagava una sorta di cauzione, un sovrapprezzo per portare a casa il contenitore oltre che il contenuto alimentare. Dopo l’impiego, l’acquirente aveva la possibilità di restituire il contenitore e riscattare la cauzione oppure acquistare un nuovo prodotto pagando solamente il contenuto e non il contenitore di vetro (la cauzione era già stata versata e veniva quindi detratta).
Gli esercizi che hanno scelto di aderire alla fase sperimentale del progetto saranno contraddistinti da un simbolo all’ingresso del bar, ristorante, albergo o di altri punti di consumo: tale fase durerà un anno e permetterà all’utente di ricevere dai 5 ai 30 centesimi per contenitore, il valore della cauzione deve essere correlato al volume dell’imballaggio. Per il momento il provvedimento, in vigore a partire dal 10 ottobre in via sperimentale, interesserà solo alcune tipologie di contenitori: bottiglie di acqua minerale e birra “serviti al pubblico”, in plastica, vetro o altro materiale e di volume compreso tra 200 ml e 1,5 litri, che potranno essere riutilizzati fino a 10 volte.
L’iniziativa, che è già una realtà in alcuni Paesi del Nord Europa come Germania, Norvegia, Danimarca e Finlandia, nel Paese tedesco, per esempio, all’acquisto di una bottiglia d’acqua minerale o di birra, nel costo del prodotto viene indicato anche il cosiddetto «pfand» (deposito), ha come obiettivo di sensibilizzare i consumatori sull’importanza del riciclo, oltre a diminuire la produzione dei rifiuti visto che il “valore dei vuoti”, la cifra è variabile a seconda del materiale di cui è composto il contenitore, indurrà logicamente il privato cittadino a raccoglierli “in proprio”.
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