San Bernardo di Carinola: una storia interrotta dal veleno?

Ricorre oggi la solennità di S. Bernardo Vescovo patrono di Carinola e del Comune di Carinola. Una storia avvincente la sua fatta di fede autentica di vasta, profonda cultura di gusto sopraffino per l’arte. Egli nasce intorno al 1030 -1040 probabilmente a Capua dove sicuramente passa parte importante della sua vita alla corte dei Normanni.

Nel 1087 gli viene affidata la sede di Foro Claudio, dopo alcuni anni, intorno al 1100, trasferisce la sede Vescovile da Foro Claudio a Carinola, il 26 giugno del 1094 compie la traslazione del corpo di S. Martino  nella Cattedrale che era ancora in fase di costruzione. La sua storia ruota intorno all’abate Desiderio che guida l’abbazia di Montecassino dal 1058 al 1086 abbellendola magnificamente.

E da Desiderio siamo partiti per formulare qualche nostra ipotesi circa alcuni passaggi controversi della vita di S. Bernardo. Il primo incontro tra l’abate Desiderio, futuro papa Vittore III, e S. Bernardo avviene molti anni prima della consacrazione a Vescovo di S. Bernardo. Quasi sicuramente a Capua dove già dal 1058 l’abate Desiderio prima di essere eletto Abate, era stato inviato per conto dell’abbazia di Montecassino per rivendicare la proprietà di alcuni possedimenti che ricadevano nell’attuale zona di S. Tammaro – Carditello.

Desiderio a partire dal 1058 va dunque a Capua e vi ritorna successivamente in più occasioni sempre per tutelare gli interessi dell’abbazia di Montecassino a fronte delle pretese dei principi normanni Riccardo I e poi Giordano I.  A quei tempi l’abbazia di Montecassino aveva proprietà vastissime che arrivavano anche in Puglia e in Sardegna e i Normanni erano in forte espansione. L’abate Desiderio era dunque costretto a trattare di beni proprio con i Normanni che non facevano altro che accaparrarsi terre e beni.  È dunque a Capua, presso la Corte Normanna che l’abate Desiderio, futuro Papa Vittore III, in più riprese, a partire probabilmente già dal 1058, incontra S. Bernardo che già da giovane per la sua santità era stato introdotto nell’entourage della Corte Normanna che era composta da giudici, notai e appunto religiosi. L’abate Desiderio si rende subito conto dei talenti del giovane Bernardo, della sua santità, della sua illibatezza restando colpito dalla evidente ascendenza che il giovane Bernardo ha sui Principi Normanni e questo gli facilita il compito vale a dire difendere i beni dell’Abbazia dalle mire espansive dei Normanni.

Bernardo diventa quindi fondamentale nella carriera dell’abate Desiderio e il perché emerge dalla scansione temporale degli eventi. L’abate Desiderio guida per 30 anni l’abbazia di Montecassino e lì sarebbe voluto rimanere da cultore di codici antichi e di arte bizantina ma ad un certo punto, il 24 maggio del 1086, viene eletto Papa con il nome di Vittore III. L’abate Desiderio non accetta subito l’investitura, teme in primo luogo di non esserne all’altezza ma teme (e forse aveva ragione) anche per la sua vita. Dal 24 maggio 1086 passano 10 lunghi mesi durante i quali Desiderio o per meglio dire papa Vittore III, anziché starsene a Roma a fare il Papa, continua a rimanere quasi sempre a Montecassino. E dal 24 maggio del 1086, arriviamo ad una data molto importante, quella del 21 marzo del 1087 quando a Capua si tiene un drammatico Concilio.

In questa occasione Vittore III scioglie la sua riserva e accetta finalmente l’investitura Papale ma, ed è questo per noi il dato importante, per certi aspetti decisivo, nella stessa data del  21 marzo del 1087 il Papa Vittore III nel pieno delle sue funzioni, consacra proprio S. Bernardo a Vescovo assegnandogli la sede di Foro Claudio che era vacante da tempo. La consacrazione di S. Bernardo a Vescovo avviene alla presenza e con la condivisione sicura del principe Giordano e anche della potente ed influente gerarchia ecclesiastica Gregoriana venuta apposta da Roma che aveva delle riserve su Desiderio. L’abate Desiderio era stato eletto Papa dopo Gregorio VII con un compito ben preciso, quello di pacificare i rapporti fra il Papa e i Normanni al fine di contrastare l’imperatore Enrico IV e l’antipapa Clemente III. La posta in gioco era alta, in buona sostanza la lotta per le investiture in atto tra Papato ed Impero.

Ma come si era arrivati ad eleggere Vittore III? Perché Gregorio VII in punto di morte per la sua successione, suggerisce anche il nome dell’abate Desiderio pur sapendo che non era adatto a fare il Papa? Perché nel conclave del 24 maggio 1086 la scelta cade poi effettivamente sull’abate Desiderio che alla fin fine era un ottimo studioso e cultore dell’arte ma il meno idoneo a fare il Papa? Perché l’abate Desiderio rifiuta per ben 10 mesi l’investitura salvo poi accettare il 21 marzo del 1087?  La risposta a tutte queste domande, quella più calzante ai contesti storici e allo spessore dei profili anche umani dei personaggi, per noi è una sola.  Gregorio VII indica come suo successore l’abate Desiderio perché sa che questi è l’unico ad avere la chiave giusta per ammorbidire i Normanni di Capua che, per quanto discutibili per condotta e moralità, in fatto di armi, erano i più agguerriti quindi quelli più adatti a difendere il Papato. E la chiave giusta era proprio il nostro S. Bernardo.

Il povero Abate Desiderio, se fosse dipeso da lui, se ne sarebbe rimasto tranquillo a Montecassino la cui Abbazia nei suoi lunghi anni di reggenza aveva rifatta e abbellita recuperando codici antichissimi. Alla fine l’abate Desiderio rompe gli indugi ed accetta di fare il Papa con il nome di Vittore III ma alla condizione di avere Bernardo al suo fianco. S. Bernardo nel momento in cui assume la responsabilità della sede Vescovile di Foro Claudio e si trasferisce stabilmente a Carinola marzo-aprile 1087, viene a trovarsi in una situazione di privilegio assoluto. È ben voluto dal conte Gionata che governa Carinola, gode della stima, dell’affetto, e della riconoscenza incondizionata del papa Vittore III.

La situazione precipita però dopo soli sei mesi, esattamente il 16 settembre del 1087. Infatti, dopo pochi giorni da un drammatico Concilio tenutosi a Benevento alla fine di agosto del 1087 durante il quale erano state assunte importantissime decisioni compresa la scomunica dell’antipapa Clemente III, improvvisamente e per certi aspetti anche misteriosamente, il 16 settembre 1087 muore il papa Vittore III.  È fin troppo facile dedurre che se Vittore III non fosse morto così prematuramente, S. Bernardo sarebbe stato destinato ad ascendere molto in alto nella gerarchia ecclesiastica di quegli anni, nel giro di pochi mesi sarebbe stato creato cardinale e per i suoi meriti sarebbe entrato tra i papabili al primo conclave perché a quei tempi era il Papa morente ad indicare la terna per la sua successione. E L’abate Desiderio, o per meglio dire Papa Vittore III, chi avrebbe indicato? Per noi proprio lui, S. Bernardo.

Dopo la morte del suo amico papa Vittore III S. Bernardo riprende con umiltà e serenità la sua strada senza perdersi d’animo. Conserva ancora per alcuni anni la sede Vescovile a Foro Claudio ma guarda al futuro, comincia a tirar su la sua Cattedrale a Carinola, a lavori ancora in corso, il 26 giugno 1094 compie la traslazione del corpo di S. Martino. S. Bernardo decide quindi verso il 1100 di trasferire ufficialmente la Sede Vescovile da Foro Claudio a Carinola con l’intento preciso di edificare un tempio che oltre a luogo di preghiera deve essere anche un monumento per i suoi tempi unico per bellezza artistica, destinato a durare nei secoli e, a futura memoria e a scanso di equivoci, lo scrive chiaramente nell’architrave della sua Cattedrale dove ancora oggi è perfettamente leggibile da tutti. S Bernardo oltre ad edificare una Cattedrale imponente, bellissima, potremmo dire unica per quei tempi, continua a guardare lontano, precorre tempi e i Concili costruisce quindi anche la casa per il clero che era un po’ una novità assoluta per i suoi tempi. La sua missione terrena volge al termine, la fine si avvicina e il 12 marzo 1109 vola al cielo lasciando il popolo di Carinola e la Corte Normanna nel più profondo dolore.

Questa una breve sintesi di un mio modesto lavoro che qualche anno fa ho destinato ad un bel calendario di Carinola. Oggi 12 marzo 2019, ricorrenza solenne, desidero a titolo personale ma anche in nome e per conto di tanti Carinolesi soprattutto fuori sede, rivolgere un ringraziamento sentito a don Amato Brodella per tante cose. In primo luogo proprio per i suoi studi su S. Bernardo, sulla nostra Cattedrale, sulla ex Diocesi di Carinola.  Anni spesi in ricerche certosine all’esito dei quali don Amato ci lascia libri importanti destinati a durare nei secoli. Egli va ringraziato per la sua fede operosa proprio come quella di S. Bernardo oltre che di fedeltà assoluta alla Chiesa di Carinola. Oltre 50 anni in mezzo a noi e qui con noi è voluto rimanere, mai vacanze se non quelle imposte dalle malattie impegno concreto per valorizzare la Cattedrale rimettendoci di tasca propria e soprattutto, e di questo gli sono particolarmente grato, impegno concreto per l’Annunziata per la quale si è speso concretamente ed incessantemente anche di recente facendo avere a chi di competenza un estratto della sua storia della Diocesi di Carinola da lui ritenuto dirimente. Don Amato va ringraziato anche ed infine per i tanti insegnamenti di vita ai quali io cercherò di tenere sempre fede.

 

Antonio Corribolo

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