Mamma picchia maestra. O tempora! O mores!

A fine ottobre a Carinaro una maestra è stata aggredita dalla madre di un alunno davanti a tutti gli altri compagni di classe e d’istituto: per un voto negativo che l’insegnante aveva dato al figlio? Per un rimprovero di troppo che è ritenuto esclusiva prerogativa genitoriale, magari con condimento di percosse che, se vengono da papà e mamma, carne della stessa carne, non possono, si sa, che fare bene?

Dov’è finito il «Se la maestra ti sgrida, fa bene, se poi ti picchia io ti do il resto!». Dov’è finito il «La maestra è la seconda mamma di un bambino!», e forse questo pensiero è addirittura obsoleto visto che ormai in regime di tempo pieno sempre più spinto un ragazzo passa quasi più tempo a scuola che a casa.

Stamane poi, prima dell’ingresso del plesso scolastico “San Giovanni Bosco” di Carinaro, è apparso uno striscione su cui si legge: “Siamo tutti con la maestra Maria per tutelare l’istruzione dei nostri figli”. Lo striscione è stato affisso dai genitori degli alunni di quella scuola, per esprimere la loro solidarietà e vicinanza alla maestra.

Gradito, doveroso quasi, ma, ahinoi, piuttosto scontato purtroppo. Forse il modo migliore per dimostrare solidarietà è cominciare a dire qualche «NO!» ai propri figli, nella consapevolezza che i dinieghi aiutano a crescere molto più dei consensi ciechi e poco ponderati, con gentilezza certo, ma con la fermezza di un padre o di una madre che devono smettere una volta per tutte di rincorrere questa fola del “genitore-amico” perché se questo non è un ossimoro poco ci manca visto che un amico è per definizione un complice, nella migliore delle accezioni certo, ma un padre o una madre non potrà mai essere una sponda per le marachelle del figlio!

Un’ultima cosa di questo sermone (!): solidarietà dovrebbe esser mostrata al figlio di quella donna, perché se la mamma arriva a picchiare la maestra del figlio vuol dire che il percorso educativo di questo povero bambino è irrimediabilmente compromesso. Irrimediabilmente? Ci auguriamo vivamente di sbagliare!

Per la cronaca la madre, già nota alle forze dell’ordine (il che è tutto dire!), è stata denunciata.

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