ESTATE 2019 – 100 passi

Ognuno avrà i suoi motivi per ricordare l’Estate del 2019. Anch’io ne ho. Potrei così raccontarli e riempire facilmente anche più di una cartella.

Correrei con piacere il rischio di annoiare qualcuno, di urtare la sensibilità di qualche altro e magari di riuscire a stimolare i soliti interessantissimi commenti. Ma alla fine ho deciso di non farlo, di lasciare riposte dentro al cassetto della mia memoria quelle pagine, magari le tirerò fuori tra un giorno tra un anno o forse mai.

Ma una cosa la voglio dire. Riguarda una dimensione più collettiva. Riguarda il nostro paese come comunità, che tra l’altro confesso di vivere poco.

In occasione di un recente funerale ho saputo che si è deciso di non accompagnare più i morti alla croce. L’ultimo saluto al feretro avviene ora davanti alla Chiesa.

Ebbene devo dire che a me è sembrato brutto non poter procedere, come di consueto, con il corteo funebre accompagnando tutti insieme le spoglie mortali della defunta per affidarla alla misericordia di Dio ai piedi della Croce.

Saranno in totale pochi metri, si tratta di un corteo davvero simbolico. Io credo sia spesso un errore sottovalutare la potenza dei simboli. In questo caso in verità mi sembra addirittura sbagliato: 100 passi possono segnare vicinanze e lontananze assolute, dipende da come si leggono.

Perché quell’ultima “processione” che si è voluto abolire è secondo me un tassello forse piccolo ma non insignificante che contribuisce a formare la “nostra comunità”, il nostro paese.

Cui prodest, mi chiedo. A chi giova non far cento passi in più? Io credo a nessuno. Camminare poi fa bene a tutti. Tutti dovremmo camminare di più.

Tutti dovremmo anche coltivare di più e meglio, in primis chi scrive, una dimensione di fratellanza e di comunità che è uno dei vantaggi di vivere in un piccolo paesino e non in una grande città. Parlo di un ombrello sociale, umano che porta a vivere e condividere tutti insieme ansie e gioie ed anche lutti e feste. Altrimenti temo stiamo tutti perdendo qualcosa e finiamo per avere solo svantaggi dal vivere in paese.

Né possiamo cedere all’idea oggi dominante e pensare che la nostra comunità sia quella chiusa nell’algoritmo dei nostri contatti social. Perché non è così e non lo sarà mai. Anche se magari può sembrare più rassicurante di confrontarsi direttamente con la realtà.

Credo e spero quindi che si voglia tornare indietro su questa decisione, non so da chi presa e per quali motivi. A tal proposito ho raccolto in verità anche la lamentela di più di qualche persona avendo così la conferma che non si trattava di mie personali paturnie della mezza età.

A proposito…

parlando di processioni ho raccolto qualche giorno fa anche malumori per l’abolizione della processione di S. Anna del ventisei luglio. Mi hanno detto che il motivo ufficiale è che “si fanno troppe processioni”.  Non so se sia veramente così. Perché mancano possibili elementi di confronto. Ogni paese ha le sue tradizioni. Se oggi si fanno troppe processioni, bastava non aggiungerne altre, non eliminare le più antiche. Oppure no?

 

K

5 thoughts on “ESTATE 2019 – 100 passi

  1. Anonymous

    Si eliminano processioni che fanno parte del nostro passato, invece di eliminare la processione di san Giovanni che nulla ha a che vedere con il nostro passato.
    “u furmaggio sottu è i maccheruni n’coppa”
    eliminare le tradizioni è cancellare il nostro passato il rispetto per chi non c’è più
    VERGOGNATEVI

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    1. Anonymous

      Nulla a che vedere? Ma dico io ti ascolti quando parli? La nostra chiesa come si chiama? Ci sarà un motivo… Se durante i restauri è stato ritrovato un dipinto di S. Giovanni Battista ci sarà un motivo…
      Purtroppo è difficile riesumare un culto dimenticato da secoli, ma dire che nulla ha a che fare con il nostro passato è una c*** bella e buona!

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  2. Anonymous

    ogni dipinto una processione? tra poco questi sapientoni cambieranno anche il nome a questo paese, ma fatela finita, e hai rispetto di chi questo paese l’ha vissuto prima di tè.

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  3. Anonymous

    le tradizione come le processioni sono la memoria storica di un popolo, e un aborto umano cancellare anche un piccolo passo del passato. purtroppo questo Casale come il mondo è pieno di intellettuali che non hanno mai letto un libro.

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