La Luna: nascita di un satellite… naturale

La Luna è l’unico satellite naturale della Terra, ha un diametro di 3.476 km (1/4 di quello terrestre), una massa di 1/81 circa di quella terrestre per cui la sua densità è circa 3/5 di quella terrestre. Sebbene le sue dimensioni la pongano al sesto posto tra i satelliti del sistema solare, il rapporto tra diametro e massa della Luna rispetto allo stesso rapporto riferito alla Terra supera quello di ogni altro satellite rispetto al pianeta intorno al quale orbita, per cui il sistema Terra-Luna viene ad avere caratteristiche simili a quelle di un pianeta doppio.

La distanza media Terra-Luna è di 384.402 km (364.000 km al perigeo, punto più vicino, e 406.700 km all’apogeo, punto più lontano). La Luna impiega 27 giorni, 7 ore, 43 minuti per compiere un’intera rivoluzione intorno alla Terra e questo intervallo di tempo prende il nome di mese sideraleIl periodo di rotazione della Luna è uguale a quello di rivoluzione intorno alla Terra. Per l’uguaglianza dei due periodi la Luna mostra sempre la stessa faccia alla Terra.

Com’è nata però? Qual è la sua origine? E perché? Molte sono le teorie cui formulate dai vari studiosi nel corso dei decenni, anzi dei secoli visto che la prima a citare il nostro satellite naturale è stata addirittura la Bibbia, ovviamente non fondandosi sulle conoscenze attuali, infatti era ritenuta la stella deputata ad illuminare il cielo notturno. Come dicevamo tante sono state le teorie, magari anche un po’ sforzate, che pretendevano di spiegarne l’esistenza ma via via sono state tutte bruscamente abbandonate per il progredire delle conoscenze scientifiche e soprattutto grazie alla missione Apollo 11 che nel luglio del 1969 portò per la prima volta un uomo sulla sua superficie.

Diamo uno sguardo alle tre principali teorie, poi però accantonate: secondo la prima la Luna si era formata in un’altra zona del sistema solare e fu in seguito catturata dal campo gravitazionale terrestre (Teoria della cattura); la seconda affermava che Terra e Luna si fossero formate contemporaneamente nella stessa zona a partire da due vortici separati (Teoria della nascita contemporanea); e infine la terza voleva che la Terra e la Luna fossero originariamente un corpo solo e la Luna si staccò dalla Terra in un’epoca successiva (Teoria della fissione).

La sola ipotesi che incontra dal 1984 il favore di tutto il mondo scientifico e che quasi sicuramente è quella reale, il “quasi” si potrebbe eliminare considerate le innumerevoli evidenze che in campo scientifico costituiscono delle prove certe, è quella formulata durante un convegno tenutosi a Kona (isole Haway) e che è universalmente conosciuta col nome di Teoria dell’impatto gigante.

Secondo tale ipotesi, che è dimostrata da tante prove e da spiegazioni che s’incastrano tra loro alla perfezione come le tessere di un puzzle, un po’ di milioni di anni dopo la sua formazione – una cinquantina, milione più milione meno -, il pianeta Terra, che ancora non si era raffreddato completamente e compattato, si scontrò in modo violentissimo con un altro pianeta più o meno delle dimensioni di Marte.

In seguito a questo “scontro” (ben esemplificato nella foto) furono scagliate nello spazio grandi quantità di materia che in parte ricaddero sulla Terra e in parte rimasero in orbita intorno ad essa, aggregandosi successivamente e dando origine al nostro satellite: a riprova di questa teoria stanno i ritrovamenti di frammenti sulla Luna simili ad alcuni del mantello terrestre.

Inoltre la teoria dell’impatto gigante fornisce un naturale e non forzato chiarimento per altri misteri, come ad esempio l’abnorme velocità di rotazione del nostro pianeta, per il quale non si riusciva a trovare una spiegazione (secondo la teoria dell’impatto gigante il corpo responsabile della collisione colpì la Terra quasi di striscio, lontano dall’asse di rotazione e un tale tipo d’impatto avrebbe impresso una notevole accelerazione al movimento di rotazione della Terra), oppure la totale assenza di acqua dalla superficie lunare (l’acqua sarebbe stata completamente vaporizzata dall’enorme quantità di calore sprigionata dall’impatto).

—–

 

 

Lascia un commento