Accordo per la tutela della “grande bellezza”

Sottoscritto ieri il protocollo d’intesa tra la Procura della Repubblica e molti Enti interessati per il recupero di opere d’arte, finalizzato a rafforzare la tutela del patrimonio artistico, potenziando l’attività di contrasto dei reati commessi ai danni di opere  d’interesse storico-artistico archeologico, la cui repressione è facilitata attraverso l’acquisizione di un adeguato bagaglio informativo.

L’accordo è stato sottoscritto con:

– Direzione Generale del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali – Belle Arti e Paesaggio;
– Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Caserta e Benevento;
– Arcidiocesi di Capua;
– Diocesi di Caserta;
– Diocesi Teano-Calvi;
– Diocesi di Alife-Caiazzo;
– Diocesi di Sessa Aurunca;
– Comando Provinciale Carabinieri di Caserta;
Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Napoli;

Il presente protocollo nasce dalla necessità della comune condivisione che la salvaguardia del patrimonio culturale è un dovere verso un’eredità di valore inestimabile, legata al sentimento e all’identità religiosa delle comunità. Pertanto, la conoscenza di ogni singolo bene culturale rappresenta il primo passo per salvaguardare la memoria storica e la continuità della fruizione nel contesto ecclesiale e culturale e, a tal fine, l’attività d’inventariazione rappresenta un momento prodromico assolutamente imprescindibile.
L’inventario riguarda il patrimonio variamente espresso nelle opere di architettura, scultura, pittura, arredi, suppellettili, vesti liturgiche, strumenti musicali, ecc. presenti nelle chiese.

Le Diocesi della provincia di Caserta hanno aderito al programma di inventariazione della CHI realizzato in accordo con il Mibact e ha visto il coinvolgimento anche del Comando di Tutela del Patrimonio Culturale, che nel caso di denuncia di furto, può accedere alla banca dati nazionale CHI. Difatti, tale sinergia, ha portato, al recupero di numerosi beni trafugati (schedati negli inventari informatizzati delle singole Diocesi), e tale la consultazione costituisce un insostituibile strumento di tutela.

L’inventariazione permette al Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di disporre di dati per l’inserimento del bene sottratto nella propria Banca Dati favorendo le conseguenti ricerche. L’attività di inventariazione e catalogaziene delle Diocesi italiane, unitamente alla creazione delle rispettive Banche dati, rappresenta uno straordinario ausilio per un’efficace tutela. Pertanto, attraverso il presente protocollo d’intesa, le Parti costituiscono e condividono una prima misura utile alla prevenzione di fenomeni di furti e danneggiamenti dei beni culturali mobili custoditi nel patrimonio delle Diocesi.

In particolare:
Le Diocesi della Provincia di Caserta si impegnano, pertanto, ad:
– accrescere gli sforzi per completare le attività di catalogazione ed inventariazione nel più breve tempo possibile;
– aggiornare costantemente i dati, anche con riferimento agli interventi di restauro e agli eventuali spostamenti dei beni da effettuare nel rispetto delle vigenti norme;
– verificare la consistenza del patrimonio culturale mobile rispetto ai precedenti censimenti, denunciando tempestivamente gli eventuali ammanchi in modo da consentirne l’inserimento
nella “Banca dati”, gestita dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale;
– attivare in tutti i luoghi che custodiscono beni culturali, nel termine massimo di 6 mesi dalla sottoscrizione del presente protocollo, il collegamento al servizio di emergenza 112 onde consentire il tempestivo intervento della pattuglia dell’Arma impegnata nel controllo del territorio.

La Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Caserta e Benevento, che svolge funzioni di catalogazione e tutela nell’ambito del territorio di competenza sulla base delle indicazioni e dei programmi definiti dalla Direzione Generale, è connessa al SIGECweb, Sistema Informativo Generale del Catalogo, realizzato con l’obiettivo di unificare e ottimizzare i processi di catalogazione del patrimonio culturale, assicurando, grazie al controllo delle procedure applicate, la qualità dei dati prodotti e la loro rispondenza agli standard nazionali.

II Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale si avvale della Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, confluendo in essa tutte le informazioni relative ai reati che abbiano come oggetto i beni culturali e che siano segnalate dai Reparti dell’Arma dei Carabinieri, dalle altre Forze di Polizia e dagli Enti accreditati italiani ed esteri, poiché, in caso di furti di beni culturale, indipendentemente dall’Ufficio presso cui è presentata la denuncia, si forniscono informazioni descrittive e fotografiche degli oggetti rubati ed i dati dell’evento delittuoso, che permettono alle Forze di Polizia interessate dalla ricezione, di compilare le “Schede Evento TPC” inviandole al Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale per l’informatizzazione dell’evento, dei beni, e per le conseguenti ricerche.

La Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere coordina le attività investigative e le indagini delegate alla Polizia Giudiziaria ed in particolare, al Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, al fine di pervenire ad un pieno accertamento dei fatti e alla completezza delle investigazioni e trame le dovute conseguenze in relazione all’identificazione dei responsabili.

 

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