PUC Carinola, una serie infinita di domande, ora anche quelle del M5S, finora senza risposta

Il progettista del PUC carinolese, l’Ing. D. Martullo, ha fatto pervenire al RUP e, per conoscenza, ai consiglieri comunali una nota in cui chiede al Responsabile stesso dei chiarimenti.

Il punto principale su cui si fonda tale nota riguarda le modifiche che dovranno essere apportate: rielaborare il PUC, con la conseguenza che bisognerà ripartire dalle linee programmatiche, consentire le osservazioni, ripubblicare il PUC ecc. oppure provvedere solo al ridimensionamento delle zone B e C tramite ridefinizioni in riduzione delle aree stesse e/o mediante l’abbassamento degli indici di fabbricabilità?

Ovviamente, chiede di esplicitare le motivazioni tecniche a supporto della scelta che si andrà a compiere.

L’Ing. Martullo, a mio parere, ha ragione da vendere, posto che nel nostro Comune nulla è certo, ma forse ignora un dato: nell’ultimo consiglio comunale il Sindaco ha affermato che ci vorranno tre mesi per permettere al RUP, in collaborazione con il DICEA, di rivedere il PUC e che, in seguito ad una espressa richiesta da parte mia sul punto, saranno comunque permesse delle osservazioni da parte dei cittadini nei mesi successivi alla conclusione delle modifiche.

Oltretutto in quella sede chiesi anche il PUC “nuovo” a firma di chi sarebbe stato… Mi fu risposto: “poi si vedrà questo”. E grazie.

Il primo punto nodo da sciogliere sarebbe: da quando partono questi tre mesi? Dalla data di revoca del PUC in consiglio comunale o ci sarà una nuova convenzione con il DICEA? 

Il secondo nodo riguarda la questione che pone l’Ing. Martullo: si tratta di una vera e propria rielaborazione o si tratta solo di modificare il numero degli alloggi?

Secondo il mio modesto parere, tenendo come punto di riferimento le parole del Sindaco in consiglio comunale, si tratta di una vera e propria rielaborazione. Se si permette ai cittadini di poter presentare delle osservazioni, la logica vorrebbe che ci si trovi dinanzi ad una rielaborazione, con tutte le conseguenze annesse. Ma questo forse sarà meglio chiederlo all’Amministrazione con un’apposita interrogazione con risposta in consiglio comunale…

In ogni caso, i tanti interrogativi posti dal progettista non fanno altro che confermarmi che l’aver votato contro la revoca del Piano Regolatore Generale sia stata la scelta migliore. La motivazione principale risiede nell’incertezza che tale revoca provoca. Difatti c’è da chiedersi: ma se il PUC non dovesse essere approvato in tempi celeri, che fine farebbe lo sviluppo del nostro territorio? Se, per una qualsiasi motivazione, questa Amministrazione dovesse cadere di qui a poco tempo, cosa accadrebbe? Saremmo obbligati a restare ad oltranza, fino a data indefinita, senza alcun piano per il nostro territorio? Ma soprattutto: i cittadini che pagano le tasse su terreni ritenuti edificabili dovranno pagare anche se non potranno costruire? 

E non mi venga il Sindaco a dire, anche stavolta, che questa è una polemica strumentale. In campagna elettorale si è fatto tanto clamore sul PUC ed ora non possiamo esimerci dall’incalzare la maggioranza su un tema che lei stessa ha ritenuto un cavallo di battaglia.

«Faber est suae quisque fortunae», diceva una locuzione latina!

 

Renato Luigi De Spirito, Consigliere comunale M5S

 

 

 

 

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