“Filari di storia”: alla scoperta dell’Ager Falernus

Torna anche quest’anno l’appuntamento con “Filari di Storia”, il viaggio alla scoperta delle meraviglie dell’Agro Falerno proposto dall’associazione “Terre del Falerno”, in collaborazione con la Rimonti Tours di Pozzuoli (Napoli) che garantirà i trasferimenti con un comodo servizio navetta e, per chi lo desiderasse, una comoda soluzione per l’alloggio. Giunto alla sua terza edizione (quella del 2018 o, meglio, quella del 2771 ab Urbe condita, secondo il sistema di datazione usato in età romana), il tour, della durata di due giorni, si svolgerà tutti i weekend del mese di settembre e nel secondo weekend del mese di ottobre.

L’accoglienza dei partecipanti è prevista, come di consueto, nella mattinata del sabato al Museo Civico “Biagio Greco” di Mondragone dove sarà possibile ammirare i reperti storici tra cui gli arnesi legati alla vinificazione e le preziose anfore vinarie dove veniva conservato il prezioso nettare di Bacco. Un vero e proprio viaggio nella memoria, dunque, alla scoperta di uno dei più antichi e suggestivi comprensori agrari della Campania, l’Ager Falernus, vera e propria “culla” della prima doc al mondo, quella del vino Falerno.Oltre al Falerno qui oggi si continuano a produrre altre due tipicità: l’olio extravergine “Terre Aurunche” (sarà possibile visitare le due splendide ville romane in località San Rocco e Posto di Francolise, databili intorno al I secolo a.C.) e la mozzarella di bufala campana che, proprio a sud del fiume Garigliano, intorno all’anno mille, conobbe l’incontro tra le popolazioni indigene e i Saraceni che introdussero l’allevamento del bufalo d’acqua il cui latte della femmina è alla base della produzione dell’oro bianco, uno dei prodotti gastronomici più apprezzati su scala mondiale.

Sempre nel corso della prima giornata sarà possibile immergersi nella ruralità e nella storia di questo territorio, con le splendide ville rustiche, i terrazzamenti, i filari fossili, posizionati lungo i costoni e sulla fascia pedemontana della catena del Massico (vette Petrino, Sant’Anna e Massico stesso) associate alle realtà produttive attuali tra cui vigneti, cantine, oliveti, frantoi, allevamenti bufalini, caseifici. I turisti, inoltre, avranno l’occasione di visitare, tra l’altro, città d’arte di straordinaria bellezza quali Sessa Aurunca (col suo Teatro Romano, il suo Duomo, il suo Castello Ducale), Carinola (con la sua splendida Basilica di Santa Maria in Foro Claudio, i suoi palazzi catalani, il suo convento di San Francesco), Mondragone (con il suo Palazzo Ducale, il settecentesco Palazzo Tarcagnota, i resti romani della città di Sinuessa, i resti della Rocca Medievale), Cellole (con la sua villa romana di San Limato) nonché la pedemontana Falciano del Massico, con i suoi incredibili angoli di natura incontaminata ed un lago che per fauna e flora presenti può essere considerato un unicum in Italia. Prevista, infine, una sosta per il pranzo con la “merenda del vignaiolo”, a base di piatti tipici del territorio.

Il secondo giorno, invece, sarà dedicato alla visita dei grandi attrattori culturali tra cui la Reggia di Caserta, con cui da poco i comuni della zona a nord della provincia di Caserta hanno sottoscritto un protocollo di intesa (indicato con l’hashtag #neidintornidellareggia, coniato dallo stesso direttore Mauro Felicori) finalizzato a unificare le due tipologie di turismo, quello delle attrazioni più note e quello dei siti cosiddetti “di interesse minore” ma che possono completare un’offerta, quella italiana e quella campana in particolare, davvero straordinaria. Nel pomeriggio si visiteranno gli scavi di Pompei prima del brindisi finale presso la nota “Taverna di Edone'” dove un listino impresso sui muri, oramai scomparso, indicava il prezzo del Falerno a quattro “assi” al calice, ossia il quadruplo di un vino ordinario.

Per informazioni e prenotazioni si può contattare l’associazione “Terre del Falerno” ai numeri 333/1036887 oppure 327/4519086. In alternativa si può inviare una mail a info@terredelfalerno.it

 

Ufficio Stampa

Ciro Marra

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