Presentate le proposte di CGIL e SUNIA Campania sull’emergenza abitativa

Napoli, 29 giugno 2020. La crisi indotta dalla grave epidemia ha investito in maniera grave il mercato degli affitti, sia nelle locazioni abitative sia nelle locazioni ad uso diverso dall’abitativo, ha provocato inevitabili ricadute sui redditi degli inquilini e dei proprietari. Sono migliaia le famiglie che corrono il rischio di sfratti per morosità nei prossimi mesi anche nella regione Campania, nella quale già prima dell’emergenza Covid-19, si registravano numerosi sfratti per morosità (oltre 10.000 procedimenti già avviati in tutta la Regione ai quali andranno ad aggiungersi quelli numerosissimi dell’emergenza post Covid-19, la cui entità si conoscerà alla ripresa dell’attività giudiziaria). Per queste ragioni riteniamo necessario incalzare ulteriormente il Governo, la Regione e i Comuni, affinché vengano approvati ulteriori provvedimenti e misure straordinarie a tutela dei locatori e conduttori degli immobili locati, destinati a qualsiasi uso attraverso anche il contributo decisivo delle organizzazioni sindacali e delle parti sociali per creare le condizioni che favoriscano il superamento di questa grave crisi.

I provvedimenti sin qui adottati, ivi compreso lo stanziamento di 140 milioni di euro previsto nel DL 34/2020, pur rappresentando un segnale positivo per gli inquilini sono ancora insufficienti per una risposta positiva alla grave emergenza che si profila nel settore abitativo e che in Campania assume connotati drammatici. A fronte di circa 64.000 domande per il contributo all’affitto ex art. 11 della legge 431/98, beneficeranno solo il 20% dei richiedenti, altrettanto dicasi per le domande presentate per il contributo trimestrale per l’emergenza Covid-19 ed è, perciò necessario un incremento delle misure economiche e fiscali a favore dei locatori e dei conduttori.

“Da tempo stiamo – ha detto il segretario generale Sunia Campania. Antonio Giordano – elaborando un piano per la casa perché c’è una situazione gravissima che si è acuita con l’emergenza sanitaria Covid19, con migliaia di famiglie che rischiano lo sfratto. I redditi si sono contratti per tantissime famiglie. Il Governo ha stanziato 140 milioni di euro per il contributo ai fitti che sono insufficienti. In Campania a fronte di 65mila domande ne saranno finanziate appena 10mila. Per cui se non si alza il target di sostegno al fitto, nei prossimi mesi avremo una situazione di emergenza gravissima. Nei giorni scorsi la Commissione Bilancio della Camera dei Deputati ha prorogato al 31 dicembre 2020 il blocco degli sfratti. È una buona notizia ma entro quella data vanno individuate politiche alternative che mettano in sicurezza gli inquilini che si trovano di fronte a difficoltà oggettive. Lavoreremo – ha concluso Giordano – insieme alla Cgil con la Regione Campania perché c’è bisogno di programmazione seria per dare una casa a chi ha redditi bassi e non ha possibilità di stare sul mercato”.

“Il timore che ci sia un abbandono delle politiche di settore che guarda alle difficoltà delle famiglie che non possono accedere ai mutui o alla locazione delle case è concreto e reale. – ha detto il segretario generale CGIL Campania, Nicola Ricci – Chiediamo che la Regione Campania affronti questo tema prioritariamente con un grande progetto raccogliendo le nostre proposte”.

Pertanto CGIL e SUNIA chiedono al governo, al parlamento ed agli enti locali l’approvazione immediata delle seguenti misure straordinarie finalizzate, quanto meno, ad attutire gli effetti drammatici della grave crisi economica in atto:

Un ulteriore sostegno economico ai conduttori in difficoltà attraverso l’estensione e la semplificazione delle procedure di accesso al fondo per la morosità incolpevole e al fondo di sostegno per l’accesso all’abitazione che dovranno essere adeguatamente rifinanziati con risorse statali e regionali. È necessario, pertanto che, in fase di conversione in legge del DL 34/2020,
oltre all’aumento dello stanziamento previsto, si preveda una sostanziale unificazione del fondo di sostegno all’affitto e della morosità incolpevole, dando alle Regioni la possibilità di derogare alle norme di indirizzo nazionali al fine di accelerare l’utilizzo delle risorse e individuare i necessari criteri per far fronte alle nuove esigenze prodotte dall’emergenza Covid-19.
L’estensione della cedolare secca al 21% per tutte le tipologie di contratto relative ad immobili destinati ad uso diverso dall’ abitazione , qualora vi sia un accordo tra inquilini e proprietari di riduzione del canone di almeno il 30%.
L’aumento del credito d’imposta per i conduttori in ragione del 100% del canone corrisposto, ed estensione del beneficio per tutte le tipologie di contratto, senza limitazioni per categorie catastali, ovvero riconoscimento al locatore del medesimo credito di imposta per l’ipotesi di mancata riscossione del canone, previa autocertificazione.
La riduzione proporzionale dell’aliquota IMU qualora vi sia un accordo tra inquilini e proprietari di riduzione del canone in proporzione a tale riduzione.
Il superamento dell’anomalia presente nella regione Campania ove numerosi Comuni situati nella c.d. zona rossa per il rischio Vesuvio, sono esclusi da quelli ad alta tensione abitativa pur in presenza di una gravissima crisi abitativa che impedisce l’applicazione dei contratti concordati
con i relativi benefici fiscali.
-L’adozione di ogni provvedimento pertinente ed utile alla ricontrattazione degli affitti tenendo conto della grave situazione di crisi economica-finanziaria venutasi a determinare. Si chiede, all’uopo la convocazione da parte dei Comuni, delle parti sociali al fine di integrare gli accordi territoriali depositati con la possibilità di ridurre gli affitti temporalmente, tenendo conto della grave crisi venutasi a determinare.

La convocazione di un tavolo di confronto con la Regione per mettere a punto iniziative necessarie a far decollare un piano per l’edilizia abitativa pubblica in Campania, ove si registrano oltre 70.000 domande avanzate dai cittadini senza nessuna offerta alloggiativa per famiglie che non hanno nessuna possibilità di accedere al mercato privato degli affitti. In questa direzione va considerato il ruolo strategico che può avere la nuova azienda campana per l’edilizia residenziale pubblica che può avvalersi degli incentivi fiscali per l’ecobonus, sisma bonus e fotovoltaico già previsti dal d.l. 63/2013 e elevati al 110%. Ovviamente, nella conversione in legge del decreto, si dovrà prevedere una copertura temporale maggiore per consentire una programmazione adeguata degli interventi tesi al recupero e alla riqualificazione del patrimonio pubblico esistente e da realizzare.

A questo link è possibile scaricare le interviste video al segretario generele CGIL Campania, Nicola Ricci e al segretario generale SUNIA Campania, Antonio Giordano: https://we.tl/t-cRoLe6PSEE        

 

Ufficio Stampa Cgil Campania

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