Per Grillo uno vale uno ma “unA” vale di meno

La giornata umida e piovosa, il lento ardere della legna nel camino, inducono alla lettura del giornale, ad un’occhiata più lunga sui social e di conseguenza ad una riflessione più attenta, meno sfuggente, degli accadimenti degli ultimi giorni relativamente alla crisi pandemica, alla politica ed agli eclatanti fatti di cronaca.

Leggendo e ripensando alla deplorevole, patetica performance  e dell’evidente alterato stato mentale di Grillo, che ancora una volta ha cercato di vincere la partita tentando la via della gogna, della delegittimazione di un avversario questa volta non politico ma di una ragazza, presunta vittima di stupro da parte del figlio Ciro e di altri tre suoi amici, mi è  saltato agli occhi il silenzio semi-assordante di quasi tutte le sostenitrici e seguaci del Movimento 5 Stelle ed in alcuni casi leggere farneticanti tentativi nel giustificare e difendere l’indifendibile Grillo protagonista unico in uno dei suoi più vergognosi “show ” del suo corposo carnet pregno di giustizialismo, sessismo, volgarità, aggressioni, gratuite illazioni, attacchi meschini e moralismo da quattro soldi quando bisogna condannare, giustiziare in piazza, presunti colpevoli  riferibili a congiunti di politici o politici non a lui graditi.

Posso capire, non giustificare nel caso di specie, perché i “seguaci” credono ciecamente, profondamente ed acriticamente nella loro guida e tanta e folta è la schiera di seguaci in seno al Movimento 5 Stelle, affari loro…

Quello che ho trovato ancora più imbarazzante, più meschino è il silenzio ed il misero tentativo delle bimbe di Conte  che come il loro leader si rifugiano in commenti stile “un colpo al cerchio e uno alla botte” facendo finta di non capire che in questa triste storia la ragazza è l’unica presunta vittima e non ANCHE come il goffo ritardato commento sulla vicenda da parte dell’ex Pdc Giuseppe Conte tenta di far apparire con  il suo  ennesimo “sgusciar d’anguilla”,  perché si sa per Conte è sempre meglio non prendere posizioni nette e tenersi la porta aperta…

Ecco alle bimbe di Conte, spesso mi è capitato leggere e pienamente condividere loro commenti di giusta condanna per la violenza sulle donne, vorrei dire, chiedere, a tutte loro: non vi sentite neanche un po’ in colpa, non arrossite per niente nel discolpare o peggio ancora nel giustificare ipocritamente un comportamento come quello di Grillo, padre, che con l’arroganza e la protervia dei forti cerca di rovesciare il tavolo?

Gettando fango e mettendo alla gogna una giovane ragazza che tra l’altro, anche come il presunto stupratore Ciro, figlio di Grillo, ha una madre, un padre, dei familiari che per due anni hanno taciuto e soffrono in silenzio?

Lorenzo Razzino

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