PNRR e acqua “Bene Comune”

Il famoso o famigerato PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), ha destinato 900 milioni di euro per il miglioramento delle reti idriche e per la riduzione delle perdite, più di un terzo delle risorse è destinato alle regioni del Sud. Voglio sperare che il Comune di Carinola, titolare di una vetusta e molto malridotta rete idrica, una rete come arcinoto a tutti che “fa acqua da tutte le parti”, abbia fatto richiesta di finanziamento appunto per ridurre spreco d’acqua e il grande spreco di denaro pubblico per i numerosi interventi riparatori della rete.

La dispersione e lo spreco d’acqua sta ormai assumendo i connotati di una vera e propria questione etica, dal momento che l’aumento delle temperature provoca lunghi periodi di siccità che mette in crisi l’intero comparto agricolo e le grandi città, soprattutto del Nord, cominciano a fare i conti anche con la penuria d’acqua domestica. Non a caso molti Comuni sono stati costretti a emettere delle Ordinanze ove si limita al minimo indispensabile l’uso dell’acqua.

Quindi attenti al consumo d’acqua! L’ ACQUA È UN BENE COMUNE, va preservata e vietato un uso sconsiderato.

Laddove invece la rete idrica sia obsoleta, come la nostra rete carinolese, i costi per il notevole consumo di dispersione lungo il tragitto ed i costi per i frequenti interventi di manutenzione, incidono in maniera pesantemente sui bilanci delle famiglie. A tal proposito sarebbe utile una ricognizione degli attacchi domestici alla rete per verificare se tutti sono in regola, così come utile sarebbe un accertamento delle abitazioni iscritte a ruolo per la Ta.Ri.

Pagare tutti per pagare meno.

Chiudo augurandomi che la nuova amministrazione attraverso tali controlli dia seri segnali alla lotta contro l’evasione e l’elusione di tutti i tributi comunali e che si sia impegnata con diligenza ad intercettare il finanziamento PNRR per la rete idrica.

Lorenzo Razzino

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