Un altro pensiero sul povero Massimo

Massimo, il nostro piccolo caro Massimo, ci ha lasciati. Ricoverato nella mattinata di Sabato scorso, a seguito di un malessere, improvviso ed inatteso,  prima all’ospedale di Sessa e poi rapidamente trasferito a Napoli all’ospedale Cardarelli, non si è purtroppo ripreso. Aveva solo 48 anni. A nulla sono valsi gli sforzi dei sanitari che hanno provato a curarlo. Le sue condizioni che subito sono sembrate serie e preoccupanti sono purtroppo evolute rapidamente in una direzione che lasciava poco margine alla speranza.

Ci consola che la  vita di Massimo negli ultimi anni è stata felice, con Federica, la donna che ha voluto prendere in sposa, e i suoi due piccoli, che sono arrivati a cementare la loro unione d’amore e con il suo lavoro in farmacia con il fratello Vincenzo, al servizio della comunità di Casale.

Famiglia e lavoro è stata la sua vita.

E la sua famiglia e la sua comunità si è stretta a lui, in questi giorni di grande dolore e sofferenza, sperando fino all’ultimo che ci fosse ancora una possibilità di risvegliarlo, di vederlo alzarsi con il suo sorriso sornione e la battuta sempre pronta.

Ma la realtà è stata crudele, troppo crudele.

Lo abbiamo pianto tanto il nostro piccolo Massimo, che abbiamo visto nascere, tenuto in braccio, visto crescere e diventare un uomo ed anche, purtroppo, in un lampo di una grigia mattina di settembre, passare il confine della vita terrena. Cosa quest’ultima che non avremmo mai voluto accadesse.

Dall’altra parte, quando il Signore vorrà, sono sicuro lo troveremo ad aspettarci insieme a zio Peppino e a tutti gli altri nostri cari che sono già passati nel mondo della verità. 

Ora ognuno di noi, secondo la propria coscienza, può fare solo quello che Massimo si aspetta che facciamo per quella sua famiglia che tanto ha amato che tanto lo ama e che mai avrebbe voluto lasciare.  

Perché una volta consumate tutte le parole e le lagrime, la vita va avanti sempre, e comunque, ineluttabilmente.

Qualche parte di Massimo ancora vive. 

La famiglia ha autorizzato la donazione degli organi che possono essere utili per dare una possibilità di vita a qualche malato che ne ha bisogno. 

Una scelta coerente con la sua volontà e sensibilità, avendo Massimo scelto di curare le persone malate e sofferenti come sua professione.

Le sue spoglie mortali raggiungeranno Casale alle ore 11.00, di sabato mattina 1-ottobre-, e saranno ospitate presso la Chiesa madre di Casale, in modo da consentire a tutti quelli che vorranno la possibilità di porgergli un ultimo saluto.

Le esequie si svolgeranno alle ore 16.00 e saranno officiate da don Marcello Imparato, cugino del caro estinto.

Riccardo Luberto

4 thoughts on “Un altro pensiero sul povero Massimo

  1. Anonymous

    Gli anni, le ore, ti cercheranno e non ti troveranno.
    Passeranno dentro i raggi del sole,
    ruoteranno intorno al collo di altre persone
    e si chiederanno dove sei… sei nei cuori di chi ti ha conosciuto e amato .RIP caro Massimo

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  2. Anonymous

    Massimo resterà nei cuori di ognuno di noi, ma con tutto rispetto a Marcello, suo cugino prete ,che ha concelebrazione il rito , non mi è piaciuta la commemorazione, così troppo piena di date e fredda ,mi ha commosso la voce di Sandro e le parole del nipote. Opinioni strettamente personale.

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