Casale: un’altra fiamma si spegne

Un’altra morte precoce a Casale: ieri sera ci ha lasciato Franco Andolfi, anni 50. Ha lasciato noi amici o semplici conoscenti ma soprattutto l’anziana mamma, che già anni fa ha dovuto sopportare la prematura scomparsa di un altro figlio, la moglie e i figli, gioie acquisite nel suo purtroppo breve viaggio terreno.

Com’è possibile definire precoce una morte? Quando muore una persona anziana è logico e normale piangerla, ma poi ti rendi conto che la morte è la naturale evoluzione della vita, e quindi, è brutto dirlo, ma viene spontaneo e razionale definirla “normale”.

Quando invece muore un giovane o addirittura un giovanissimo, viene spontanea la parola “tragedia” per definire un evento che con la razionalità ha spesso poco a che spartire.

Franco non era né l’uno né l’altro, era un uomo di mezza età, come con brutta espressione viene definito chi ha all’incirca 50 anni: anche chi scrive è un uomo di mezza età e lo conosceva dai banchi delle Elementari frequentate insieme, e proprio perciò sono in grado di dire che non è mai stato fortunato Franco, però non lo ricordo mai triste, chissà come faceva. Certo la gioia del matrimonio c’è stata e la naturale costruzione della famiglia, ma non ha avuto tempo a sufficienza per godersela questa gioia: e sì che sarebbe stato giusto per ognuno affacciatosi su questa Terra.

In occasioni come questa è facile scadere nella banalità: il silenzio è giusto che abbia il sopravvento. Io e tutti noi della redazione ci stringiamo ai familiari con tutto l’affetto possibile ricordando il figlio, il marito e il padre.

Ciao Franco

 

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