Voto di domenica 4 marzo: trovato un secondo aspetto positivo nella nuova Legge Elettorale

In altre occasioni abbiamo sottolineato come una cosa buona della pessima legge elettorale con cui domenica sceglieremo i nostri rappresentanti in Parlamento (sceglieremo? RA-TI-FI-CHE-RE-MO le scelte già fatte in alto loco) per poi sperare che si assicuri la governabilità del Paese, è la fondamentale omogeneità per Camera e Senato, cioè la quasi uguaglianza dei metodi di scelta per Deputati e Senatori: unica minima differenza è la base regionale del Senato sancita dalla Costituzione per i calcoli riguardanti i calcoli sull’elezione, ma questi sono sostanzialmente tecnicismi.

Da un po’ di tempo circola sui social un avviso che in effetti si può considerare il secondo aspetto positivo di questo aborto di legge che probabilmente restituirà un Parlamento meno stabile di un cessate il fuoco in Medio-Oriente, ed è un’innovazione che va nella giusta direzione del contrasto dei brogli elettorali. Eccolo

 

Quest’anno ai seggi elettorali troveremo una novità della quale nessuno parla: il tagliando antifrode. Si tratta di un bollino con un codice alfanumerico che verrà applicato su una appendice di ciascuna scheda.

Al momento della consegna delle schede agli elettori, i Presidenti devono far prendere nota del codice sulle liste elettorali. Quando gli elettori escono dalle cabine non devono assolutamente inserire le schede nelle urne ma le devono consegnare al presidente del seggio il quale deve prima controllare che il codice corrisponda a quello annotato, poi deve staccare l’appendice contenente il codice, quindi imbussolare le schede nelle urne.

Non bisogna per nessun motivo staccare l’appendice con il codice, pena l’annullamento della scheda e del voto.

Se ne parla poco purtroppo ma è un risvolto molto importante, un risvolto che speriamo non origini episodi incresciosi ai seggi.

È meglio conoscerlo.

 

 

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