Esercito sì, esercito no?

Che Vincenzo De Luca prediliga la linea dura già in situazioni normali è cosa risaputa, ma in tempi come questi quando contenere l’espansione dell’epidemia è l’assoluta priorità quest’atteggiamento viene condiviso anche dal Governo che ha dato il suo via libera all’impiego dell’esercito nelle cosiddette zone rosse, ovvero in quelle aree – come i Comuni del Vallo di Diano o di Ariano Irpino – dove è elevato il rischio che i focolai di contagio possano propagarsi.

«Ho avuto un colloquio telefonico con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, con il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e il ministro della Difesa Lorenzo Guerini – ha spiegato il Presidente campano -. Vi sarà il contributo delle forze armate nei controlli per il rispetto delle ordinanze che hanno l’obiettivo del contenimento del contagio da Covid-19, e ciò avverrà nelle aree che di volta in volta verranno individuate e segnalate nella nostra regione. Sarà un contributo importante, con grande misura ed equilibrio, ma anche con determinazione. Non è possibile estendere il servizio all’intero territorio italiano, ma vi sono aree in cui è necessario dare un segnale di fermezza e anche di repressione rispetto a comportamenti irresponsabili».

È di certo la superficialità con la quale si è proceduto a numerosi spostamenti e assembramenti ad ispirare tali convinzioni, tipo la festa di carnevale ad Ariano, il rito collettivo della comunità Neo-Catecumenale ad Atena Lucana, perché è grazie a questi che si è arrivati a nuovi picchi di contagio e ciò va decisamente combattuta.

Tuttavia, c’è anche chi come il sindaco di Napoli Luigi De Magistris si dice contrario ai militari. «L’esercito sta già lavorando nelle funzioni di pubblica sicurezza insieme con le forze dell’ordine che stanno facendo un lavoro importante. Credo che ora andrebbe evitato il terrorismo psicologico perché non aiuta. La preoccupazione principale non è usare il mitragliatore contro chi va a fare la spesa, ma è fare presto ad aumentare i posti letto di Terapia Intensiva», ha detto il sindaco di Napoli partecipando ad un dibattito su La7 in riferimento alla richiesta dell’invio dell’esercito avanzata dalla Regione.

Il sindaco ha ricordato che al momento in Campania ci sono 350 posti letto per 6 milioni di abitanti. «Ora si sta facendo la corsa ad allestire altri posti letto che dovrebbero arrivare a 500, ma ne avremmo bisogno di 1.500. Chi ha responsabilità della salute pubblica a livello nazionale e regionale, invece di far proclami, pensasse a fare presto ad allestire posti letto. In questi anni hanno smantellato la sanità pubblica riducendo di due terzi la capacità di ricovero in Campania e adesso devono fare ordinanze per portare posti letto e medici».

Ottimo il De Magistris che ricorda la scarsità dei posti letto in Terapia Intensiva derivante dallo smantellamento sistematico subito dalla Sanità, non solo campana, ma proprio per salvaguardare e valorizzare al meglio l’impegno profuso in questi giorni dagli operatori sanitari, non è auspicabile un più stretto controllo, controllo regolato, delle attività dei privati cittadini?

3 thoughts on “Esercito sì, esercito no?

  1. Anonymous

    Purtroppo qui a Casale non hanno capito la gravità della situazione lo dimostrano gli assembramenti di piccoli nuclei, sia la mattina che di pomeriggio a contatto di gomito, CACCHIOOOO, DOVETE STARE A CASA! QUESTA È LA SETTIMANA CRUCIALE, PORCA LA MISERIA! VI SPAREREI SE AVESSI UN MITRA!!!!

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  2. Anonymous

    Continuano gli assembramenti mattutini, pietà avvertite i vigili, visto che il loro numero di non risponde almeno vengono a girare un po CAXXO?

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