Controlli sui buoni spesa: si facciano anche a Carinola!

I controlli sui beneficiari dei “buoni spesa” per l’emergenza Coronavirus che la Guardia di Finanza sta effettuando nella provincia di Caserta, e siamo sicuri in tutta Italia, vanno nella direzione da noi auspicata poco dopo lo stanziamento del Governo nazionale di 4,3 mld ai Comuni di cui 400 mln per buoni spesa.

Gli amministratori locali, avendo il polso della situazione del territorio che gestiscono, sono stati facilitati nell’individuare le famiglie che hanno patito la crisi scatenata dal Coronavirus e, con l’ausilio dei Servizi Sociali, hanno tentato di fornire una risposta quanto più immediata e incisiva. Purtroppo però, secondo il solito vizio italico, qualcuno ne ha approfittato dichiarando un proprio stato di bisogno non corrispondente al vero, asseverando quindi il falso fidando sull’assenza di indagini di controllo o addirittura sulla loro totale assenza.

Invece no! A quanto emerge i controlli non riguardano solo zone lontane della provincia di Caserta, ma anche da Comuni vicino al nostro (Cellole ad esempio) giunge notizia di verifiche in tal senso, accertamenti che stanno fotografando una situazione non certo immacolata e sempre più contaminata dal vizio italico dell’approfittare.

Il fatto è che adesso non ce la sentiamo più di chiamarli “furbetti” o “furbacchiotti”, giustificandoli quasi o annacquando il loro comportamento criminoso; non ce la sentiamo più di sottacere una grave realtà che è fatta di tanti piccoli comportamenti che sommati tra loro ha ridotto il nostro comune di Carinola, le nostre zone del Sud e l’Italia intera, in brache di tela. Se durante la fase acuta dell’emergenza Coronavirus l’Italia si è scoperta nuda di fronte a questa moderna pestilenza, trovandosi ad affrontarla senza sufficienti Terapie Intensive o adeguati dispositivi sanitari in genere, è anche grazie a questa mentalità dietro cui si nasconde la parte peggiore della nostra Italia, tutti quelli che cioè fanno uso dell’evasione fiscale in tutte le sue forme: l’Italia che un tempo era grande, ma che ora ha sempre più difficoltà nel tornare ad esserlo per colpa di chi pensa che “Se paga lo Stato significa che non paga nessuno”… no invece paghiamo tutti noi, e questo tsunami che ci ha coinvolto ha fatto capire una volta per tutte quanto sia ASSASSINO chi lo pensa!

Ci piace concludere con le stesse parole usate allora e che speriamo vengano recepite in nome di quella trasparenza sbandierata da tutti i politici e puntualmente messa sotto i piedi da chiunque abbia la ventura di sedersi su una poltrona pubblica.

non [chiediamo di] conoscere nei dettagli i nominativi di ogni famiglia perché magari esser costretti a chiedere degli ausili economici per mettere il piatto in tavola non è propriamente il massimo della vita ed essere pubblicamente rivelati potrebbe ingenerare qualche assurdo e becero pettegolezzo che va a tutti i costi evitato. In ogni caso però ci piacerebbe che dal seno dall’Amministrazione di Carinola venisse una sollecitazione ufficiale, pubblicata sul sito istituzionale però non una voce qualsiasi per sentito dire, alla Guardia di Finanza e ai Carabinieri affinché si indaghi attentamente sugli elenchi delle domande ricevute e si accerti, senza ombra di dubbio, che gli oltre 60.000 € di Buoni Spesa siano andati a chi effettivamente fosse in stato di bisogno. Insomma come si diceva sopra «Fate accertamenti»!

Stiamo chiedendo troppo o, come è solito fare chi interpreta a convenienza ogni parola, si avrà il coraggio di bollare questa richiesta come una polemica gratuita o addirittura come una richiesta di parte?

One thought on “Controlli sui buoni spesa: si facciano anche a Carinola!

  1. Anonymous

    “Per molti la coscienza inizia lì dove finisce il vantaggio”
    Negus Hailè selassiè I

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