L’Italia prova a ripartire

La linea di «rischio ragionato» inaugurata dal presidente del Consiglio Mario Draghi lo scorso 26 aprile sta dando i suoi frutti, aiutata da una campagna vaccinale che procede in maniera molto più efficace del passato, nonostante le quotidiane lamentazioni dei “nostalgici” del recentissimo e inadeguato passato. Approvate dal Consiglio dei ministri ha approvato le nuove norme anti Covid che prevedono un allentamento graduale delle misure che ci hanno, ahinoi, accompagnato per mesi.

Il coprifuoco slitterà da mercoledì alle 23, dal 7 giugno alle 24 e sparirà del tutto dal 21 giugno. Dal primo giugno ristoranti e bar aperti a pranzo e a cena anche al chiuso. Dal 22 maggio aperti mercati e centri commerciali, dal 24 le palestre, dal 1 luglio le piscine al chiuso. Dal 16 giugno matrimoni col ‘green pass’, dal 15 aperti i parchi a tema.

Il decreto introduce anche nuovi parametri per il sistema a colori delle regioni: non più l’RT ma l’incidenza e il tasso di ospedalizzazione. Sei regioni possono aspirare alla zona bianca in giugno: a Friuli Venezia Giulia, Molise, Sardegna (potrebbero entrarci dal primo giugno), si aggiungerebbero (dal 7 giugno) Abruzzo, Veneto e Liguria.

Insomma la gradualità di Draghi ha registrato una “intesa totale” nel governo, dando dimostrazione ancora una volta di più che il “tecnico” Draghi si sta dimostrando molto più fine e scafato, ci si passi il termine, dei politici di professione.

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