Chiudo anch’io, no tu no!

Che l’emergenza sanitaria ci abbia scaraventato in una confusione totale di pensieri, parole, opere e, talvolta, omissioni, è ormai acclarato da mesi, ma adesso, proprio oggi 11 gennaio 2022, la confusione di poteri che fastidiosamente è venuta a galla per l’ “affaire scuola in Campania” diviene proprio urticante e quasi ridicola se non fosse che la situazione pandemica induca ad un atteggiamento serioso come mai. «C’è troppa democrazia!» esclamava anni fa un Sindaco di Carinola.

Come si pongono i Sindaci di Carinola, Giuseppina Di Biasio, di Sessa Aurunca, Lorenzo Di Iorio, di Sparanise, Salvatore Martiello, di Francolise, Gaetano Tessitore, e di Cellole, Guido Di Leone. Dunque vediamo un po’: dopo l’Ordinanza del presidente della Campania, Vincenzo De Luca, di rinviare l’apertura di Elementari e Medie e di riproporre la DAD, ordinanza durata Natale e Santo Stefano per l’opposizione del Governo e di alcuni genitori che contestano a De Luca di essersi arrogato il diritto di comportarsi come il Presidente di una Regione in “zona rossa” cambiando le leggi del governo centrale, cosa che non poteva fare visto che la Campania è in zona bianca, la Sindaca di Carinola afferma:

Chiudere le scuole sarebbe stato un atto illegittimo e un Sindaco non può emettere un atto che sia contro la legge

Parimenti si comporta il collega di Sessa Aurunca Lorenzo Di Iorio che si adegua a decisioni prese altrove, quasi come il sindaco di Francolise Gaetano Tessitore che non riapre le scuole con una sorta di “trucco”: «Attendo l’ufficializzazione della decisione del Tar», e il ritorno in classe slitta di 48 ore.

Al contrario il sindaco di Sparanise Salvatore Martiello, che sul sito del Comune specifica che

A seguito dell’ordinanza Sindacale emessa in data odierna si comunica la sospensione dell’attività didattica in presenza delle Scuole del ciclo dell’Infanzia, Elementari e Medie, presenti sul territorio comunale, fino a sabato 15 gennaio 2022

… e quello di Cellole, Guido Di Leone, che non ha provveduto alla revoca della sua ordinanza, e nel confermare la scelta della già disposta didattica a distanza fino a venerdì 14 gennaio, per i tanti contagi e la necessità di preservare la salute pubblica e dei più piccoli in particolare, dichiara:

Sono consapevole del peso di questa scelta, vista la sentenza del Tar nei confronti della Regione Campania. Come ben sapete non ho mai avuto paura di prendermi le mie responsabilità. Non vedo l’ora che i bambini e i ragazzi ritornino serenamente a scuola, ma devono tornarci in sicurezza

A dire il vero il comune di Cellole, contrariamente agli altri Comuni, non ha ancora avviato l’attività di screening e questo sembra aver pesato sensibilmente sulla scelta del primo cittadino, ma prima di abbandonarci a parole grosse come ANARCHIA, INGOVERNABILITÀ, CONFUSIONE, non sarebbe ora che qualcuno a Roma cominciasse a rendersi conto di quanto sia improrogabile un potere decisionale unico in materia sanitaria, perché se non moriamo di Covid-19 verremo strangolati dalle cervellotiche discrezionalità che offre la burocrazia!

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