Le statuette della Cattedrale di Carinola

La delibera della Giunta del Comune di Carinola di pochi giorni fa che prevede la concessione di un contributo di € 3500,00 per la realizzazione di due sale espositive atte ad accogliere le statuette maiolicate di epoca aragonese proprietà della Cattedrale di Carinola, ci offre l’opportunità di ricostruire un po’ la storia di questi preziosissimi manufatti che per secoli hanno abbellito la facciata di quella che è stata la Chiesa Madre della Diocesi voluta da s. Bernardo nell’XI secolo e che è stata soppressa e accorpata a quella di Sessa Aurunca nel 1818.

Queste statuette furono un dono che i Reali Aragonesi vollero fare alla Chiesa di Carinola nel XV secolo, e sono state costruite, con la tecnica della terracotta invetriata, da maestranze di formazione ispano-catalana e rappresentano Eva, le Virtù teologali, morali e i Vizi capitali.

Nel 1961 in occasione di un restauro della Cattedrale furono  asportate dalla facciata della Cattedrale e, per ragioni di sicurezza dovute al loro inestimabile valore artistico e, ahinoi, economico, si tratta di esemplari unici, custodite dalla Soprintendenza dei Beni Artistici ed Architettonici di Caserta.

Le 15 statuette
Le 15 statuette

Dopo 56 anni stanno per ritornare a Carinola.

Si è infatti costituito da alcuni mesi un comitato spontaneo di cittadini coordinato da don Enrico Passaro, parroco di Carinola, e Carlo Ceraldi, di cui fanno parte cittadini non solo di Carinola ma anche di altre frazioni che sta realizzando l’allestimento di una sala museale protetta all’interno dell’ex Seminario adiacente la Cattedrale dove le “bellissime 15” di qui a qualche mese, troveranno finalmente definitiva sistemazione (i promotori dell’iniziativa ci tengono a ringraziare in particolar modo Mario Andolfi, e a sottolineare che chiunque voglia vuole aderire, anche da un punto di vista operativo, all’iniziativa, è ben accetto: il Comitato si riunisce ogni sabato mattina dalle ore 09.00,  presso la Cattedrale di Carinola).

Ovviamente per realizzare il tutto, occorrono fondi, e sì perché bisogna preparare un allestimento adeguato per rispettare quelle esigenze di sicurezza che nel 1961 ne consigliarono il trasferimento a Caserta presso i depositi della Reggia: ecco la motivazione del contributo concesso, perché, e citiamo testualmente la delibera cui s’accennava, «la restituzione avverrà previo allestimento di appositi locali opportunamente preparati sia sotto il profilo estetico sia dal punto di vista della sicurezza».

Per rendere possibile questo sforzo, tendente alla valorizzazione delle risorse storico-culturali del territorio carinolese, si continuano a raccogliere altri fondi mediante il conto corrente postale della Parrocchia di Carinola, che è il n. 1023802356, ove chi vuole può versare la propria offerta indicando come causale del versamento “contributo pro statuine”, perché è evidente che il contributo comunale concesso non potrà da solo bastare a soddisfare le necessarie misure di estetica e sicurezza che la Soprintendenza dei Beni Artistici ed Architettonici richiede e che sono, e questa è cosa giusta e normale, propedeutiche ad un rientro ammantato da quella sicurezza necessaria per proteggere cotanta bellezza.

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3 thoughts on “Le statuette della Cattedrale di Carinola

  1. anonymus

    Far tornare il gruppo di statuine sarebbe azione meritoria ma criminogena (mi auguro comunque di sbagliare). E’ di oggi la notizia di un colpo al patrimonio italiano multimilionario che rafforza in me l’idea che i 3500 euro meglio sarebbe se don Enrico li impiegasse per altro. Non credo ci siano e c saranno le minime condizioni di sicurezza per poter realizzare questo progetto. L’idea è buona non vorrei essere frainteso. Può restare in piedi come una cosa che da realizzare in futuro. Ma non è un progetto da pochi spiccioli. Carinola non è pronta. Far tornare ora il gruppo di opere è solo un favore ai malintenzionati. Accendere i riflettori su opere che non si è in grado di proteggere è un grave errore. Ripetere l’errore fatto a Foro Popili dove si è spianata la strada ai tombaroli che, come tutti sanno, scavano tutte le notti sarebbe imperdonabile. E se non siamo capaci di difendere Foro Cladio e Foro Popili perchè ora dovremmo essere capaci di difendere queste statuine. I tombaroli cosa cercano a Foro Popili? Forse vi meraviglierete a saperlo: cercano soprattutto le statue. LE STATUINE A CARINOLA SARANNO COME IL MIELE ED ATTIRERANNO TANTI ORSI MALINTENZIONATI CHE GIA’ FANNO DANNI SUL NOSTRO TERRITORIO, indisturbati o quasi. Al comitato costituito l’invito quindi di ponderare con attenzione senza tenere conto di accelerazioni che possano cercare di condizionare l’ambizioso e meritorio progetto. Ci vuole tempo e risorse per fare bene e soprattutto tanto tanto lavoro e passione.

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  2. anonymus

    Scusami ma non sono d’accordo: allora non si dovrebbe fare mai nulla per il timore che la delinquenza mandi all’aria mesi di preparazione? Ma secondo te non ci si è pensato? Quelli del Comitato non saranno sprovveduti e sicuramente avranno pensato a questa possibilità!
    Tieni presente che Foro Popilii, grossa vergogna locale ma non solo, si trova in aperta campagna e pertanto è meno facilmente difendibile di due sale appositamente munite di telecamere e sistemi di sicurezza.
    Un consiglio: quell’aggettivo “criminogeno” potevi anche risparmiartelo visto che questo sforzo organizzativo merita solo incoraggiamenti.

    Saluti

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    1. anonymus

      Non mi pare di aver detto che non bisogna fare nulla. Se ho lasciato inavvertitamente intendere ciò mi scuso. Ci mancherebbe se metto in dubbio che il comitato non si è preoccupato per la sicurezza. Perchè secondo te quando si è scavato a Foro Popilio nessuno ci ha pensato che era rischioso non riuscire poi a sorvegliare il sito? Io dico solo che aprire un museo, gestirlo, sorvegliarlo di giorno e di notte ecc. ecc. Non basta il volontariato, non bastano pochi spiccioli, non bastano piccoli contributi. Altrimenti il rischio di veder concretizzati brutti scenari diventa concreto.

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