Immigrazione condivisa uguale a opportunità diffusa

Credo si faccia molta e pericolosa confusione nel pensare che tutti i migranti siano potenziali terroristi. Non si scappa dalla propria terra per paura di morire di sevizie, torture o di fame per diventare terroristi in terra altrui  e di fronte a questa massa di gente disperata  non c’è muro o filo spinato che tenga.

Questo pensiero è frutto d’ignoranza e di speculazione politica alimentata da forze demagogiche e populiste, che Salvini e tanti grillini cavalcano e cavalcheranno al solo scopo di guadagnare un misero ritorno elettorale.

L’equazione musulmano = terrorista non regge così come non regge meridionale = mafioso

Immaginare che tutti i musulmani siano potenziali terroristi è una becera semplificazione ed un tragico errore che equivale più o meno a pensare che tutti i campani, calabresi, pugliesi e siciliani siano camorristi, ‘ndraghetisti, mafiosi o adepti della cosiddetta”quarta mafia”.

Dobbiamo convincerci che l’esodo dai paesi in guerra e dai paesi poveri è ormai diventato strutturale e durerà, come ci dicono esperti e studiosi del fenomeno, ancora molti anni, pertanto tutta l’Europa è chiamata a fare la propria parte tanto che così facendo nessuna nazione si sentirà “invasa” ed il fenomeno migratorio potrà essere meglio gestito e forse per molti Paesi, ove la natalità è ai minimi storici, diventare  addirittura un’opportunità.

Nessuna nazione e nessun politico ha la soluzione a portata di mano, e la speranza è che il buon senso prevalga in tutti al fine di evitare altre sanguinose crociate che oggi si combatterebbero non con le armi dell’epoca medievale ma con altre, nuove e modernissime, ben più distruttive, e francamente credo che, a parte i “fanatici”, nessun popolo avverta la necessità del ripetersi di una Guerra Santa.

 

Lorenzo Razzino

 

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