E se rimettessimo le basole?

I lavori che attualmente stanno interessando Casale, lavori per l’adeguamento/messa a norma della rete elettrica pubblica ENEL, sicuramente affidati a una consociata dell’azienda elettrica, ci offrono l’opportunità di ripresentare una proposta SEMPREVERDE di casaledicarinola.net, una di quelle ricorrenti, sempre attuali ma, ahinoi, quasi mai prese in considerazione, al pari dell’isola ecologica, del decoro urbano, della pubblica illuminazione, proposte che come dicevamo, mai hanno fatto breccia nelle menti pensanti delle Amministrazioni precedenti, ma nemmeno, ahinoi, in quella attuale visto che l’ultima volta di cui ne parlammo risale a poco prima delle elezioni dell’Autunno 2021, elezioni vinte dall’attuale Amministrazione. Eccola: «[…] delega assessorile, o delega a un consigliere, al Ripristino della Situazione Precedente ai Lavori Effettuati, il cosiddetto “status quo ante”, in modo che il territorio carinolese non sia più la solita terra di nessuno su cui imprese e ditte di lavori esterne al Comune si sentano legittimate a bucherellare e rovinare il bene pubblico di Carinola senza che nessuno dell’Amministrazione controlli»

Siccome, molto frequentemente purtroppo, su quanto proposto o argomentato in periodo pre-elettorale, cade la mannaia dell’oblio, ci limitiamo a riportare quanto detto allora: concludevamo augurandoci che tale proposta venisse «presa sul serio da chi si candida ad amministrare Carinola».

Se avvertiamo l’esigenza di rispolverare la nostra proposta, è evidente che nulla è stato fatto in tal senso, e infatti siamo stati assaliti da veri e propri brividi nel vedere che adesso si sta scavando sotto i sanpietrini al centro del paese. Già i sanpietrini, per carità anche belli ed eleganti se tenuti bene e quindi affidati alla cura di imprese specializzate, e non incollati col cemento alla bell’e meglio perché in questo caso diventano brutti e addirittura pericolosi per automobilisti e passanti. Non a caso la nostra è una pavimentazione dissestata per anni di incuria, a causa di una manutenzione quasi inesistente o del tutto inadatta, e su cui addirittura camminare agevolmente è un’impresa e purtroppo non di rado si finisce a gambe all’aria o con scivolate purtroppo ridicole e mai simpatiche quanto a conseguenze.

Ci sarà qualcuno che controllerà?

Ma in effetti quanto è stato positivo averli messi? Installati alla fine degli anni ’90 dall’amministrazione Di Biasio (Pasquale) per conferire maggiore bellezza ed eleganza al centro storico di Casale, forse hanno assolto a questi criteri solo per i primi mesi quando usura e mancanza di manutenzione hanno evidenziato i primi difetti. Ci affidiamo all’esperienza di chi da anni se ne lamenta, e non sono pochi, e vogliamo fare una proposta che può sembrare peregrina, è un po’ scioccante forse, ma che di sicuro tanto campata in aria non è:

E SE RIMETTESSIMO LE BASOLE?

Bellezza? Eleganza? Efficacia? Resistenza? Non crediamo esistano pavimentazioni che possano soddisfare al meglio questi criteri! Non a caso la stragrande maggioranza dei paesi e cittadine del napoletano (ma non solo!) e del casertano sono dotati di uno splendido basolato vulcanico. Certo anche questo abbisogna di manutenzione per conservarne efficacia ed estetica, certo per la politica sarebbe una specie di passo indietro, ma chi in cuor suo, può definire i sanpietrini, questi sanpietrini tenuti così, un passo avanti? Un progresso? Di fronte a referendum crediamo proprio che i casalesi preferirebbero LE BASOLE!

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