Infiorata per Corpus Domini 2018: ma allora Casale vive?

All’indomani della bella dimostrazione di vitalità data dalla nostra comunità di Casale nella preparazione della festa religiosa del Corpus Domini 2018, la domanda è: vogliamo forse che questa energia, che si mostra ancora di avere a scorno della comune diceria che il nostro piccolo paese è inevitabilmente morto, vada sprecata totalmente?

In effetti c’è da capire chi, preso magari dallo scoramento, decreta con una certa sicumera la morte effettiva del nostro borgo, anche noi spesso pur con la morte nel cuore giungiamo a tale amara conclusione, ma vogliamo arrenderci? Vogliamo definitivamente deporre le armi, quelle stesse armi che ieri la parte migliore di noi ha dimostrato essere perfettamente funzionanti?

Già altre volte abbiamo fatto un simile appello, per esempio dopo le rappresentazioni teatrali all’Oratorio mirabilmente preparate ed eseguite da animatori e ragazzi, ma ahinoi sono rimaste lettera morta ed è pure comprensibile considerato l’impegno costante necessario e l’endemica mancanza di strutture. A tal proposito c’è da dire che purtroppo la politica non ci dà una mano, sono anni che è così, ma basta questa non può essere una scusante visto che in definitiva la colpa è nostra che non sappiamo votare, ma quello che più fa specie è che ogni volta che si verifica qualcosa di buono per il paese è solo grazie alla parrocchia: non ci si fraintenda per carità, non è certo una diminutio questa, però dispiace constatare che in altri frangenti manca un elemento aggregante PRO Casale.

Quindi una è l’alternativa possibile, delle due l’una:

o eleggiamo don Luciano sindaco (ahahah)…

o si cerca di creare un circolo stabile che si occupi di praticare una respirazione bocca a bocca al nostro beneamato ma morente Casale, perché è giunta l’ora che il nostro borgo si ridesti dal sonno che lo costringe (e ci costringe!), a ricordare solo un passato glorioso, un passato che prima o poi svanirà! 

 

 

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