Roccamonfina: il rilancio del Parco

Rendere vivibile il Parco regionale del vulcano di Roccamonfina-Foce del Garigliano: è questo l’obiettivo cui tendere e per riuscirci si metterà a frutto il finanziamento ottenuto grazie alla firma di un protocollo d’intesa con la Regione Campania, finanziamento di circa un milione di euro.

Il rilancio dell’importante area naturale protetta dell’Alto Casertano passa anche e primariamente attraverso la pulizia dei sentieri destinati al trekking dei visitatori e la rimozione di cumuli di rifiuti abbandonati: ce lo conferma Luigi Verrengia presidente del Parco: «Grazie ad un protocollo recentemente sottoscritto in Regione avremo una disponibilità di risorse per circa un milione di euro interamente da destinare al settore della sentieristica e della riqualificazione ambientale dei siti, un primo importante passo per promuovere ed inserire stabilmente l’area nel circuito nazionale del turismo naturalistico. Il lavoro da fare è ancora tanto ma con la collaborazione degli altri enti presenti sul territorio, come Comuni e Comunità montane, si potrà concretamente puntare in questa direzione, a tutto vantaggio dell’economia locale e per tentare di arginare lo spopolamento dei vari piccoli centri interessati, paesi di particolare bellezza, come ad esempio Tora e Piccilli, Conca della Campania e Galluccio».

Ma in che consisteranno concretamente gli interventi che verranno effettuati nel territorio del Parco? È ancora l’avvocato Luigi Verrengia ad elencarli: «Interverremo sui principali sentieri del Parco a cominciare da quello che porta al sito storico-archeologico dell’Orto della Regina a Roccamonfina. Dopo il taglio vegetazionale, si passerà al recupero e selezione dei rifiuti, quindi posa delle staccionate e messa in sicurezza. Sarà un ripristino ed una riqualificazione complessiva. L’impegno che prenderemo come Ente sarà quello di mantenere fruibili i percorsi nelle varie stagioni dell’anno e per questo stanzieremo in bilancio le necessarie coperture finanziarie per la manutenzione ordinaria».

Veniamo ora a un vecchio pallino dell’avvocato Verrengia, figlio dell’attaccamento al territorio del Falerno, territorio di sua provenienza, e dei suoi trascorsi politici, la necessaria e doverosa attenzione alla segnaletica: «Lavoreremo in sintonia con il Club Alpino Italiano per la mappatura ed indicazione dei sentieri per offrire agli ecoturisti, in ogni Comune dell’area, punti di accesso ed informativi per scoprire la rete degli itinerari».

Infine uno sguardo a un aspetto sempre apprezzato e valutato, l’accoglienza dei turisti con l’approntamento di varie zone attrezzate: «Punteremo sull’accoglienza e sul miglioramento di alcuni servizi per le famiglie. A Sipicciano, ad esempio, panoramico e suggestivo borgo del comune di Galluccio, realizzeremo un’area picnic, per dare la possibilità agli amanti del verde e della natura incontaminata di trascorrere giornate all’aria aperta, senza entrare nelle proprietà private. È bene ancora una volta ricordare che i castagneti del vasto comprensorio che comprende ben sette comuni, da Marzano Appio a Sessa Aurunca, non sono pubblici».

L’area protetta dell’Alto Casertano è stata al centro dell’interesse di una fiera specializzata tenutasi a Padova nei giorni scorsi: «Abbiamo riscosso un particolare successo e riscosso attenzione tra pubblico ed operatori, anche internazionali. Il Parco di Roccamonfina ha grandi potenzialità nel turismo naturalistico ed enogastronomico e questo ente può fare molto per la crescita dell’intera area», conclude il Presidente dell’ente Parco Regionale del vulcano di Roccamonfina-Foce del Garigliano, Luigi Verrengia.

One thought on “Roccamonfina: il rilancio del Parco

  1. Anonymous

    Molto bella la valutazionedei sentieri e altro chissa’se comprende pure la nostra zona nel parco di roccamonfine prima mi raccontavano i miei genitori che dal nostro paese venivano a piedi per un sentiero ormiai occultato dalla vegetazione e sversamenti incivili di ogni genere al santuario dei lattani passavano una intera giornata e poi la serarientravano al paese mi dicevano che venivano a vendere i tegami che si producevano a corbara le persone del nostro paese per questo sentiero venivano fin sopra roccomonfine i tegami li mettevano nelle cufenelle che con una sparra che sarebbe un rotolo di stoffa a strame ese la mettevano sulla testa esopra ci poggiavano la cofenella con i tegami.

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