Cristina Compasso s’insedia come Sindaco di Cellole

Giuramento e insediamento per Cristina Compasso neo-Sindaco della vicina Cellole, qualche purista la chiamerebbe Sindaca, e magari anche più giustamente, ma noi siamo legati all’antica dizione persuasi come siamo del fatto che una carica istituzionale non ha sesso.

Torniamo a cose ben più serie e concrete, la nuova Giunta è così composta:

Giovanni Iovino, primo degli eletti, è stato nominato vicesindaco ed ha le deleghe ai Lavori Pubblici, Urbanistica, Demanio e Polizia Municipale;

Giovanni Di Meo, secondo eletto, è stato nominato assessore al Turismo, Spettacolo e Sport;

Francesco Barretta, terzo eletto, è stato nominato assessore alle Politiche Giovanili, Protezione Civile e Commercio;

Antonietta Marchegiano, quarta eletta, è stata nominata assessore alle Politiche Sociali;

Marianna Mauriello, quinta eletta ed esponente dell’associazione sessana Generazione Aurunca, è stata votata nella prima seduta di ieri sera quale Presidente del Consiglio Comunale con i soli voti della Maggioranza.

Importantissime deleghe come “Finanze” e “Ambiente”, e la forse parimenti cruciale come quella al “Contenzioso”, sono rimaste in capo al Sindaco che nell’avocarle a sé ha ricordato di essere un avvocato e quindi, specialmente per quest’ultima, massimamente competente in materia.

Spesso in questi giorni abbiamo sperato che nella distribuzione di incarichi e deleghe di Giunta il Sindaco di Cellole Cristina Compasso, eletta lo scorso 10 giugno con il 52,13% dei voti con la sua lista “Cellole libera”, si attenesse strettamente alle indicazioni ricevute dal popolo e vediamo che così è stato.

Per il futuro, rimanendo agli aspetti esteriori dell’amministrare, importanti ma non certo decisivi, speriamo che ricordi che la Fascia Tricolore di cui il popolo l’ha investita è sì un onore ma soprattutto un onere, da tener legato alla propria persona così come ha voluto la gente che l’ha votata, da delegare solo occasionalmente e in casi eccezionali al Vicesindaco, ma a nessun altro, Consiglieri o Assessori che siano, perché non si tratta di un bel trofeo o di un’automobile da ostentare su cui fare un giro ogni tanto per darsi un tono.

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