Poste Casale, un’insopprimibile sensazione di abbandono

Sono settimane ormai che viviamo l’emergenza Covid-19. Sono giorni che Poste Italiane ci ricorda che per dare una mano ai cittadini affinché si affronti al meglio tale periodo nefasto e per evitare assembramenti, bisogna ritirare le pensioni di aprile dal 26 marzo secondo il calendario approntato.

Ottima iniziativa, non c’è che dire. Tranne che per un piccolissimo particolare: L’UFFICIO DI CASALE E’ CHIUSO!

Così come sono chiusi le altre succursali del Comune: tranne l’Ufficio di Carinola, per riscuotere la pensione bisogna necessariamente recarsi lì. Alla faccia del voler facilitare le cose e alla faccia del voler evitare gli assembramenti.

E’ normale comportarsi così specie in periodi in cui gli spostamenti sono giocoforza difficili?

E’ esagerato chiedere vicinanza e assistenza da parte del nostri Amministratori affinché si facciano sentire ricordando a Poste Italiane l’essenzialità del proprio servizio?

In caso contrario non possiamo fare a meno di soffrire di un’insopprimibile sensazione di abbandono.

One thought on “Poste Casale, un’insopprimibile sensazione di abbandono

  1. Anonymous

    bisognerebbe fare dei cartelli “CERCASI AMMINISTRATORI”
    scomparsi, spariti, inesistenti, prima stavano sempre a “CACHETIA” stronzate in piazz, oggio “SCOMPARSI”

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